Ecco l’articolo di Sportweek che ha fatto infuriare il Napoli

 

 

Questo l’articolo di ‘SportWeek’, inserto della Gazzetta dello Sport, che ha fatto infuriare il presidente De Laurentiis e la SSC Napoli, che ha replicato con un comunicato ad hoc:

 

 

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, come un Magnifico Rettore che apre e chiude l’anno accademico,  ha inaugurato e sigillato la stagione calcistica 2011-12. Lo ha fatto a suo modo, con la grazia di un cinepanettone. L’estate scorsa, al varo del calendario del campionato di serie A, convinto di essere al centro di un complotto, lasciò la sala e inforcò il motorino di uno sconosciuto tuonando: «Siete delle merde! Io torno al cinema!». Da Johnny Depp, appunto. Poi però ha deciso di restare assieme ad Aronica e Campagnaro. E, tutto sommato, non si è pentito.

Una settimana fa, nella notte della trionfale finale di Coppa Italia, vinta sull’imbattibile Juve di Conte, ultimo atto ufficiale del calendario calcistico italiano, il presidente ha annunciato pubblicamente: «I giornali sportivi sono schiavi dei grandi club». In mezzo alle due prolusioni accademiche, nonostante il sospetto dei complotti di imprecisati poteri forti, lo splendido Napoli di Mazzarri ha potuto battere Inter e Milan in campionato, la Juve in Coppa Italia, ha eliminato il galattico Manchester City di Mancini, ha raggiunto lo storico traguardo degli ottavi in Champions League e ha festeggiato un trofeo atteso 22 anni. Nessuno gli ha impedito di ottenere ciò che ha meritato. Se il bottino non è stato più grasso, è solamente per limiti propri: motivazioni ridotte, organico imperfetto e turnover non sempre illuminato in campionato; inesperienza in Champions League. Ma ci sta. Questo Napoli, che è stato progettato con intelligenza, è ancora in viaggio verso la definitiva maturità, che potrebbe schiudergli un ciclo glorioso.

Durante questo viaggio, attraverso una piazza già calda per costituzione, gli sarebbe utile evitare periodici scossoni polemici. Il calcio non è il cinema, dove le parole volano in libertà e, se colpiscono come pugni, è meglio. Il calcio è un’arena eccitata, dove ogni sussurro si gonfia ad ogni carambola e raggiunge tutti. Se, a metà dell’anno accademico, disserti: «La Nazionale rompe le scatole, ci porta via i giocatori. Una cosa d’altri tempi» e contrasti il valore dell’identità nazionale, è più facile che poi una curva intera all’Olimpico fischi l’inno durante la finale di Coppa Italia. Il magnifico Napoli dei Tre Tenori quest’anno si è meritato una nuova esposizione internazionale. Nel mese di agosto disputerà in Cina la rivincita con la Juventus per la Supercoppa italiana.“Vacanze a Pechino”, titolerebbe de Laurentiis, che forse imparerà ciò che raccomandano i cinesi a proposito delle parole: «Che siano come le perle: rare e preziose. E se non sono migliori del silenzio, meglio evitarle».

 

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