VIDEO – Il ritorno di Calaiò: ecco le sue prodezze in maglia azzurra

L'Arciere Calaiò scocca una freccia verso la curva partenopea

 

 

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di Mario D’Amiano

 

10 gennaio 2005, l’inizio di un grande amore: quello tra Emanuele Calaiò e il Napoli. In un freddo giorno di gennaio, in pieno calciomercato invernale, Pierpaolo Marino decide di investire tre milioni e mezzo su un giovane attaccante che sta facendo innamorare i tifosi biancoazzurri del Pescara. Si tratta di una prima punta atipica, capace di inventarsi giocate d’alta classe e molto bravo nelle palle aeree nonostante la statura non troppo elevata. Calaiò non riesce a trovare spazio in una squadra creata dal nulla in cui mancano certezze, e i primi tempi risultano piuttosto difficili. Nel mercato estivo, però, la società decide di puntare forte su questo talento creandogli una squadra adatta alle sue caratteristiche e molto più organizzata rispetto alla stagione precedente. E’ da quel momento che ‘SuperManu‘ inizia a segnare e nessuno riesce più a fermarlo. Il Napoli è una corazzata ammazza-campionato e non ci sono rivali capaci di fermare la sua punta di diamante. A fine stagione, le marcature per Calaiò saranno 19 in 38 partite. Il Napoli stravince il campionato e vola dritto verso la serie B. Saliti di categoria, la squadra azzurra sembra puntare forte su un esperto attaccante che l’anno prima aveva segnato ben 29 reti in una sola stagione, si tratta di Christian Bucchi. Il dualismo tra i due attaccanti è forte, e Reja è in difficoltà ogni qual volta deve scegliere chi far scendere in campo. Tuttavia, con il passare del tempo e a suon di gol, l’arciere (così chiamato per la freccia che scocca verso la curva ad ogni gol) riesce a trovare la titolarità svolgendo un altro campionato da assoluto protagonista. Il Napoli vola in serie A e Calaiò diventa il primo vero, grande e indimenticato idolo dell’era De Laurentiis.

 

Stagione 2007/2008, il Napoli è appena arrivato in serie A e in sede di mercato, il presidente ha investito molti milioni per cambiare la squadra. L’attacco è completamente rivoluzionato: Calaiò viene scavalcato da Marcelo Zalayeta (fortemente voluto da Reja) e da Ezequiel Lavezzi, giovane argentino di cui si parla molto bene. L’inizio per l’arciere azzurro è molto difficile e le prime due (e uniche) reti in campionato arrivano a febbraio nella vittoriosa trasferta di Livorno. Per Calaiò la stagione si chiuderà con 31 presenze (molte delle quali da subentrato) e tre sole marcature. Al fine di trovare più spazio e, soprattutto, un allenatore che credesse davvero nelle sue qualità, decide di lasciare Napoli il 1° Lugio 2008 per andare a fare le fortune del Siena. L’addio alla piazza partenopea è toccante, Calaiò lascia Napoli dopo aver scoccato in cielo 44 frecce d’amore verso i tifosi azzurri in tre anni e mezzo. Era arrivato come una giovane promessa semi-sconosciuta e aveva fatto innamorare tutti. Era una scommessa di Pierpaolo Marino che in quel gelido gennaio 2005 decise di regalare ai partenopei un idolo indimenticato, icona del primo Napoli di De Laurentiis. E adesso che il suo grande ritorno sembra ormai molto vicino, non possiamo che rivivere le emozioni più belle dei suoi anni partenopei.

 

Ecco alcuni video di Emanuele Calaiò in maglia azzurra:

 

 

 

 

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