LE PAGELLE di Athletic-Napoli: crollo mentale, disastro in difesa. Ma i top “scontenti” dov’erano?

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Che disfatta, signori. Il Napoli di fatto regala la partita al Bilbao con venti minuti di pura follia, con tre gol presi che neanche in Eccellenza. Tracollo totale della difesa, dove alcuni elementi si dimostrano inadeguati a certi livelli ma anche gente come Albiol cede clamorosamente sotto i colpi degli scatenati baschi. E dire che gli azzurri avevano tenuto botta fino al primo gol, con una prestazione di spessore e il gol di Hamsik che aveva fatto sognare. Ma si sa, le partite durano molto di più di un’ora.

 

LE PAGELLE

Rafael 4,5 – Che disastro quell’uscita a vuoto sul secondo gol di Aduriz, che disastro. Ok che gran parte di quella rete è di Albiol, ma un’uscita di quel tipo non si può vedere in un momento del genere. Anche perché adesso i tanti detrattori potranno (ingiustamente) dire “eh ma se c’era Reina…”. Speriamo sia un episodio utile per crescere ancora, manca un po’ di esperienza ma le capacità ci sono tutte.

Maggio 3 – Se fino al gol del Bilbao era stato dignitoso, quantomeno diligente, distrugge tutto quando prima si addormenta sul calcio d’angolo dell’1-1, poi spalanca la porta a Gomez per la rete che chiude il match. Un calciatore che gioca la Champions non può fermarsi pensando che ci sia fuorigioco, non può, non con quello che c’è in palio. Del resto ci sarà un motivo se il Napoli proprio non riesce a venderlo.

Albiol 4 – Riesce a dilapidare cinque metri di vantaggio su Aduriz sul 2-1, si addormenta anche sul terzo gol. Una serataccia, un crollo assolutamente non all’altezza di chi ha a casa un Mondiale e due Europei. Que pasa, Raul?

Koulibaly 5 – I gol del Bilbao arrivano tutti dall’altra parte, ma la difesa imbarca acqua da tutte le parti. Cali di concentrazioni collettivi paurosi, che coinvolgono anche lui che fino a quel momento aveva tutt’altro che sfigurato.

Ghoulam 5 – Quando parte palla al piede è un treno, ma il problema è sempre lo stesso: la fase difensiva. Se il centrale “mascherato” Britos era stato in difficoltà contro De Marcos e Susaeta, l’algerino soffre come un cane, rischiando spesso l’imbarcata. (Dal 56’ Britos 4 – Incredibile quella marcatura due vs uno sul calcio d’angolo mentre Aduriz batte indisturbato a rete. E stiamo parlando della marcatura, che dovrebbe essere il suo pezzo forte. Vi rendete conto che il Napoli lo considera incedibile? Sì, incedibile, non incredibile).

Gargano 5 – Ci mette ancora una volta tanto impegno, ma stasera proprio non basta, soprattutto quando il centrocampo basco sale in cattedra ed inizia a dettare legge.

Jorginho 5,5 – Bene nel primo tempo, crolla anche lui a metà ripresa, quando il Napoli dilapida un patrimonio enorme spegnendo soprattutto il cervello, che sulla carta dovrebbe essere lui.

Callejòn 4,5 – Peggiore in campo all’andata, oggi si fa vedere giusto un pizzico in più, ma sicuramente non abbastanza per fare la differenza. Nei giorni scorsi aveva lasciato intendere che avrebbe “riflettuto”, diciamo così, in caso di uscita dalla Champions. Beh, forse dovrebbe iniziare a pensare perché in queste due partite è mancato soprattutto lui.

Hamsik 6 – Sonnecchia per tutto il primo tempo, poi ha la palla buona e piazza la zampata vincente, purtroppo inutile ai fini del risultato. Che sia l’occasione per riprendersi il suo ruolo di leader, almeno questa serata avrebbe avuto un senso nonostante tutto. (Dal 70’ Insigne 5,5 – Poco tempo per incidere, ma comunque non ci mette neanche i secchi per togliere acqua alla barca che stava affondando)

Mertens 5,5 – L’asse di destra del Bilbao è un’iradiddio che travolge anche i due “nuovi” esterni azzurri, così come accaduto all’andata con Insigne. Fa tremare Iraizoz soltanto nel primo tempo, con un tiro che sfiora il palo, poi molto poco. (Dal 76′ Duvan sv)

Higuaìn 5,5 – I tocchi sopraffini e le aperture intelligenti stasera non bastano, anche perché poi all’appuntamento con il gol stasera risponde assente. Peccato, un’altra sua magia avrebbe fatto comodo.

 

All. Benìtez 4,5 – Ci sta tutta uscire al San Mamès, ma non così. Non si possono toppare momenti topici come le due azioni che di fatto chiudono il match, non si possono vivere cali di concentrazione così sconcertanti in Champions League. Ok che Maggio è un ex calciatore, va bene che alcuni elementi sono quelli che sono, ma stasera il problema è stato proprio di testa, più che tecnico. E poi vabbè, c’è il contrappasso di quel colpo di fortuna in Coppa Italia, contro l’Atalanta, che presenta il conto proprio stasera. Ma appellarsi a simili quisquilie sarebbe fin troppo provinciale, non da lui. Guardiamo però il lato positivo: con questi signori a disposizione si eviteranno altre figuracce in Champions e si potrà provare il colpo grosso in Europa League.

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