RIMESSA D’AFFONDO – Finale di partita

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Genoa – Marassi, nulla di nuovo sotto il sole. La (buona?) prima di campionato dimostra ancora una volta tutto quello che in realtà già sapevamo. Un attacco stellare accompagnato da un centrocampo assolutamente inesistente e da una difesa che fa sciogliere il sangue nelle vene su ogni palla inattiva/ripartenza in velocità. Difetti cronici che l’arrembante finale di partita non possono e non devono cancellare. Già, “Finale di partita”… a ben pensarci le similitudini col capolavoro beckettiano meno celebre sono lì da vedere: come Hamm, questo Napoli è spesso incapace persino di reggersi in piedi, per il campo si trascina, in attesa di un epilogo nefasto che non riesce in nessun modo ad accettare. Sic stantibus rebus non andiamo da nessuna parte, mettiamoci pure l’anima in pace. I campionati si vincono con le difese, si è sempre detto ed è sempre stato vero. Però è un peccato, un peccato mortale. Non sfruttare un gruppo che si conosce e gioca assieme ormai da anni (anche se a ben guardare i reduci di quel primo embrione targato De Laurentiis si contano ad oggi sulla punta delle dita, ndr), ma soprattutto gettare al vento la piena maturità calcistica di due autentici fenomeni che definire straordinari è l’eufemismo del secolo. Callejón e Higuaín hanno 27 anni a testa, colpi da fuoriclasse e – fatta eccezione per qualche bizza di troppo dell’andaluso – un coinvolgimento nel progetto decisamente totale. Sarebbe bastato puntellare la rosa con tre-quattro elementi nei ruoli chiave, andando a colmare lacune ataviche che segnano la differenza tra una bella squadra e una squadra vincente; e invece… Il mercato chiude fra poche ore, e a meno di sorprese clamorose si resterà così fino a gennaio. Motivo per ritenere questo finale ligure un cicinin più amaro.

 

di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)

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