SHOWTIME – Higuain è tornato? Non è mai andato via

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Keanu Reeves torna a prendere lezioni d’arti marziali e veste i panni di John Wick nell’omonimo fil di Chad Stahelski. John è un ex killer, forse l’unico a essere riuscito a uscire al giro indenne,  che deve fare i conti con la morte della moglie, unica speranza di una vita serena. La donna però lo conosceva bene, al punto che per evitargli un lento discendere negli abissi della depressione, ha voluto fargli un ultimo regalo, un dolce beagle cui aggrapparsi per tornare a vivere e provare sentimenti.

 

Una fioca luce appare in fondo al tunnel, che torna a spegnersi quando il figlio del suo ex socio fa irruzione in casa sua per rubargli l’auto, uccidendo il cucciolo. Ora John non ha davvero nulla da perdere, e tutto ciò che pare trovare spazio nella sua mente è riuscire a trovare la concentrazione giusta per tornare a vestire i panni dell’omicida che forse non ha mai smesso di essere.

 

Dunque John Wick è tornato? Ecco la domanda che ogni singolo personaggio della pellicola si pone senza sosta. La risposta è temuta da tutti, e forse anche dallo stesso John, che nega fino all’inverosimile di non aver mai davvero soffocato l’uomo che era, e che ora bussa alla porta del animo armato fino ai denti.

 

Non si può sperare di cambiare un uomo come John, così come molti, prima dei tanti giudizi affrettati, avrebbero dovuto sapere che è impossibile mutare la natura di un campione come Gonzalo Higuain. Uscito dal giro delle top d’Europa, dicendo addio al Real, si è goduto un intero anno sereno a Napoli, inconsapevole di cosa l’attendesse. Se il cucciolo morto di John poteva sembrare una tragedia, provate a sopportare una finale Mondiale persa, un’eliminazione ai preliminari di Champions e un attacco costante e disonesto da parte di una stampa a caccia di titoli Facebook e un pubblico fin troppo umorale che, a certi livelli, si confondono fino a risultare impossibili da distinguere.

 

Sono servite 8 giornate per riprendere a segnare, e in città il nome di Cavani è tornato a riempire le larghe bocche di molte persone, soprattutto quelle che poi Cavani lo hanno fischiato al suo ritorno al San Paolo. Il Napoli di Mazzarri era decisamente meglio, anche se all’arrivo di Rafa tutti erano entusiasti, e poi Higuain non sorride come il Pocho, e rientra in una strana categoria di argentini con cui alcuni napoletani non riescono a relazionarsi, i non casinisti. Così arrivano i gol in Europa, ma si ha bisogno di quelli in campionato, che fanno la loro comparsa fino a portarlo a una lunghezza da Tevez, ma occorre che Higuain diventi un leader, cosa dimostrata ampiamente dalla fine del 2014, ma a questo punto scatta la delusione per la corsa allo scudetto persa.

 

A Gonzalo come a John è stato chiesto, direttamente o meno, se fosse tornato quello di un tempo, ma la verità è che nessuno dei due è mai andato via. Scagliare pallottole come tiri in rete è ciò che li rende se stessi, e nulla può cambiare questa verità, neanche la nostra triste e polemica serie A.

 

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

 

 

 

 

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