#AMENTEFREDDA – Rafa, la strategia non paga. Altro che secondo posto, meglio tenersi stretti il terzo

benitez

 

Uno spettacolo così sarebbe meglio non trasmetterlo in prima serata.
Un po’ perché la domenica ci si ritrova sempre a mangiare un po’ di più, che poi l’apparato potrebbe risentirne davanti a tali visioni, un po’ perché nessuno meriterebbe questo scempio.
Il Napoli di Torino è stato più brutto che a Palermo; e per superarsi rispetto alla trasferta siciliana c’era bisogno davvero di tutto l’impegno possibile.
70 minuti di non gioco, un paio di tiri in porta quasi per caso, un gioco – eufemismo – del tutto abulico e inconcludente.
Non che il Torino abbia fatto la partita della vita, ma poi l’episodio ti condanna: se quella di Rafa era una strategia, non ha pagato per nulla.

 

ASSENTI PER UN TEMPO – Gli azzurri sembravano capitati per caso in campo all’Olimpico. Pronti via che i padroni di casa possono segnare. Poi, passato l’affanno iniziale, nessuno sprint od occasione giusta per spingere più dell’avversario. Il Torino prova a spingere, le difese si superano e i tiri in porta da entrambe le parti sono come il Napoli di Benitez: assenti.
Higuain se la prende col mondo, ma Gargano può farci poco se non ha i piedi di Xabi Alonso. Il dato positivo risiede nella difesa: i granata non fanno nulla per impensierire seriamente Andujar, e la prima frazione si trascina via quasi chiedendoti di cambiare canale.

 

DOPPIO ERRORE – Sicuramente, tra le colpe del Napoli visto ieri sera, c’è quella di Koulibaly che nel migliore momento dei suoi regala l’angolo ai padroni di casa da cui scaturirà il gol.
All’errore del regalo dalla bandierina, l’errore/orrore di chi Glik dovrebbe seguirlo e invece lo lascia libero come si fa coi cani quando gli si toglie il guinzaglio al parco: vai e divertiti, l’invito.
Il centrale del Toro si diverte e manda i titoli di coda al match: mancano ancora 20′ abbondanti alla fine, ma da quel che si è visto s’intuisce che gli ospiti hanno pochissime probabilità di riequilibrare il match.
E infatti l’unica occasione limpida per il pari arriva col pari del subentrato Gabbiadini, direttamente da calcio di punizione dal limite.
La gara del Napoli non è mai cominciata, e la finta fiammata fatta intravedere nell’incipit della seconda parte di gioco era solo un fuoco di paglia.

 

La Roma, tremendamente in ansia davanti alla Tv, può tirare più di un sospiro di sollievo.
Il Napoli s’è sciolto sul più bello, come Icaro alla luce del sole: gli azzurri non sanno volare e il secondo posto resta solo una chimera, non distante ma neanche meritata.
Più che guardare ai giallorossi, attesi domani dalla prima in classifica, quelli di Benitez faranno bene a guardarsi le spalle: spaventa il ghigno di Fiorentina e Lazio, mentre l’Inter è già in viaggio verso il San Paolo.
La sfida coi nerazzurri prima di rituffarsi nell’Europa, per un sorriso nuovo in questo ciclo tremendo che aspetta gli azzurri.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

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