De Laurentiis: “Juve-Napoli come ‘Il gladiatore’, ma non è decisiva. Higuain ha un punto di forza unico, ecco cosa mi colpii di Sarri”

Aurelio De Laurentiis ©Getty Images
Aurelio De Laurentiis ©Getty Images

Sarà un colossal Juventus-Napoli. Lo ha definito così Aurelio De Laurentiis e, probabilmente, non esisterebbe definizione più intonata ai termini della sfida. Il numero uno degli azzurri è stato intervistato da La Stampa, che lo ha intercettato all’esterno della sua impresa cinematografica, la Filmauro. Il presidente del Napoli ha rilasciato così diverse ed interessanti dichiarazioni: “Mancano ancora 13 giornate, 39 punti. A Torino non si deciderà il campionato. Provo un senso di grande solidarietà con Napoli e i napoletani che vivono questo momento con un sentimento straordinario. Qualcosa che non si provava più dai tempi di Maradona. E io mi sento come uno che ha fatto elementari, medie, liceo e Università in un lampo. Me li ricordo ancora gli sputi presi dai tifosi del Martina Franca quando il Napoli stava in serie C…”.

JUVENTUS – Il presidente analizza così l’avversario imponente: “La Juve è una società straordinaria, con una struttura collaudata. Che arriva da molto lontano. E che le permette ogni tanto anche di sbagliare qualcosa. Proprio per questo riuscire a batterla, non domani ma su un intero campionato, per noi sarebbe un fatto storico. Io non mi illudo, credo che sarà una lotta a più di due squadre fino all’ultimo. Significa che si può essere competitivi, almeno in Italia, al di là dei bilanci. Ma sarebbe anche ora di cambiare le leggi che governano il calcio se vogliamo adeguarci ai principali tornei europei”.

CALCIO ITALIANO – De Laurentiis continua a non essere soddisfatto del modo di lavorare nel nostro calcio e spiega: “Non c’è un progetto, non c’è una vision. Ogni anno si fa partire il Barnum senza guardare al futuro. La questione non è se far partecipare il Carpi o il Frosinone alla serie A come dice Lotito, ma proprio di avviare una vera e propria rivoluzione copernicana. Dove ora ci sono Barcellona, Real e Bayern una volta c’erano Milan, Inter e Juventus. Vede come ci siamo ridotti? Dobbiamo batterci per recuperare il tempo perduto. Andrea Agnelli è preparato e ha tutto l’interesse a migliorare le sorti del calcio. Con Diego e Andrea Della Valle c’è molta sintonia, Urbano Cairo sa fare impresa. Inter e Roma? I proprietari sono all’estero, oggi parli con un loro bravissimo manager che magari domani non c’è più…”

SARRI – Scelta vincente che, fino a questo momento, ha concesso solo soddisfazioni. Il presidente commenta così la decisione di chiamare Sarri per la panchina del Napoli: “L’ho scoperto quando ho preso gli schiaffi dall’Empoli, 2-2 al San Paolo e 4-2 al ritorno. Prima di lui però avevo già scelto Valdifiori. Mi disse che leggeva molto e io pensai: “Se uno ha tempo di leggere ha una grande testa”. In più aveva lavorato in banca nel settore dei cambi: quindi possedeva un’elasticità mentale significativa. Ma non ero convinto, non volevo fare come con Benitez e decidere subito. Ci siamo rivisti, mi piaceva che non mi parlasse di mercato, ma di progetto”.

HIGUAIN – Il pezzo pregiato dello scacchiere messo su da De Laurentiis è indubbiamente l’argentino: “In otto ore ho chiuso l’acquisto di Higuain in una saletta dell’aeroporto di Venezia. Nel cinema, al produttore danno l’Oscar: io non voglio fare il presidente passacarte. Maradona è stato il più grande di sempre, più di Pelé. Higuain ha una mentalità vincente straordinaria che mette al servizio della squadra. Sa qual è la sua forza? La famiglia che gli sta intorno. Un gruppo eccezionale. È arrivato che era un ragazzo, Se resta con noi altri tre anni avrà una consacrazione che difficilmente potrà trovare altrove. Può fare la storia come Maradona”.

KOULIBALY – Il presidente commenta così gli spiacevoli cori razzisti verso il difensore durante Lazio-Napoli: “Come l’ho consolato? Dandogli un bacio a fine partita. Come facevo nella scorsa stagione quando veniva criticato”.

JUVE-NAPOLI- De Laurentiis chiude con una chiosa sulla sfida tanto attesa che vivrà come  momento speciale: “All’inizio la vedo molto tattica. Poi, se prenderà il sopravvento la voglia di giocare, potrebbe diventare uno spettacolo pazzesco. Me la immagino come un film storico. Come il Gladiatore: ecco Ridley Scott sarebbe perfetto”.

S.U.

 

 

 

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