KICKOFF – Trenta Milioni? Napoli, Maksimovic non è Krol

KICKOFF-finale

Se davvero si è arrivati a 30 milioni allora il gioco non vale più la candela. Perché stiamo parlando di Nikola Maksimovic, il quale, con tutto il rispetto di questo mondo, non è mica Ruud Krol, che a Napoli ci è rimasto per quattro anni strappando applausi ai tifosi con le sue fantastiche discese palla al piede dalla difesa. Maksimovic non è nient’altro che un buon giocatore e sicuramente il suo reale valore di mercato non corrisponde alla cifra richiesta dal Torino. Il sospetto è che la società granata sia arrivata a chiedere tanto solamente perché ha a che fare col Napoli: i rapporti tra Urbano Cairo, presidente del sodalizio piemontese, ed il suo omologo azzurro Aurelio De Laurentiis non sono buoni, e non a caso Tuttosport parla di ciò come un fattore determinante nel prosieguo del discorso.

Bisogna anche aggiungere che lo stesso Maksimovic ha puntato i piedi pur di essere ceduto al Napoli, non tenendo in considerazione altre pretendenti come Chelsea e West Ham. Il difensore serbo è convinto di poter diventare veramente importante alla corte di Maurizio Sarri e preme per essere ceduto, saltando gli allenamenti come segno di protesta. Se rimarrà al Torino lo farà da separato in casa, ma venderlo a questo punto converrebbe ai piemontesi per non minare la stabilità dello spogliatoio e per fare cassa. Si spera però non con i soldi del Napoli, perché si tratterebbe di qualcosa di inconcepibile come già affermato ieri da alcuni addetti ai lavori.

La situazione nel reparto difensivo partenopeo è movimentata, con Lorenzo Tonelli ancora fuori causa a lungo e che non ha ancora debuttato col Napoli, mentre con Kalidou Koulibaly permangono delle incertezze inerenti il rinnovo del contratto. Forse per questo motivo il centrale senegalese è apparso svagato all’esordio in campionato a Pescara. L’augurio è che il Napoli possa risolvere queste problematiche quanto prima, riconsiderando i pro e soprattutto i contro che l’eventuale acquisto di Maksimovic comporterebbero sul bilancio societario tanto caro ad Aurelio De Laurentiis.

a cura di Salvatore Lavino

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