KICKOFF – La Napoli che sa solo distruggere

KICKOFF-finale

 

Senza dubbio alcuno, l’arma segreta di questo Napoli è Maurizio Sarri. Si possono discutere i modi televisivi, molto meno studiati di altri, con una preparazione mediatica che rischiosamente s’avvicina allo zero ma, se si parla di campo, chiedere l’esonero dell’attuale tecnico azzurro è semplicemente folle.

Dalle antipatie personali si passa facilmente a pseudo analisi calcistiche ma, che lo si voglia ammettere o meno, da due anni ormai il gioco del Napoli è il migliore d’Italia e, senza ombra di dubbio, tra i top 5 in Europa. Da qui in poi è possibile discutere di singoli, di interpreti dunque e, soprattutto, di mancanze nel reparto offensivo ma, restando ancorati sull’ex Empoli, ha il gran merito d’aver impresso questo gioco a tutti i suoi ragazzi, titolari e panchinari, reduci della passata stagione e nuovi innesti.

Si spiega così l’ottimo rendimento di Diawara, dopo una preparazione adeguata e con i tempi giusti, allo stesso modo il rapido inserimento di Zielinski, col quale il lavoro era già iniziato altrove e, restando impresso un tanto efficace stile di manovra, risulta impossibile cancellarlo dalla propria ‘memoria interna’.

In telecronaca Adani si è lasciato andare ieri sera a paragoni illustri, sottolineando che reti come la prima di Zielinski, per la rapidità d’azione e facilità di dialogo tra i giocatori, appartengano a luoghi sacri come il ‘Camp Nou’. Questo Napoli esalta tutti, quando riesce a esprimersi al meglio, meno che una fetta di Napoli, che preferirebbe il baratro per questo club, col solo gusto di poter riderne sulle ceneri, ballando e gridando al cielo che loro, profeti calcistici, l’avevano previsto. A questo Napoli mancherà anche un attaccante ma a molti ‘artisti della distruzione’ mancano le basi per svolgere il proprio ‘lavoro’, che sia quello di tifoso o giornalista.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

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