Di Natale: “Amo Napoli ma quella maglia era troppo pesante”

Antonio Di Natale © Getty Images

Dopo oltre 20 anni di carriera, Antonio Di Natale si è ritirato dal calcio giocato nel 2016. Ora il meritato riposo per il campione ex Udinese che ha parlato ai microfoni di Radio Crc anche della sua nuova vita: “Ho riposato un po’ dopo 21 anni di calcio e adesso vado a vedere qualche ragazzino perché mi piace veder giocare i giovani. È normale che calpestare l’erba un po’ mi manca, ma avevo bisogno un po’ di riposare. La Juve ha qualcosa in più delle altre se vince da tanti anni dai seguito, ma Napoli e Roma stanno lavorando bene e tra qualche anno sono convinto che se la giocheranno con i bianconeri. ”

Il pensiero su Sarri

Di Natale ha quindi proseguito dicendo la sua anche su Maurizio Sarri: “Sta dimostrando di essere un grande allenatore ed è bellissimo veder giocare il Napoli. Insigne è cresciuto e quest’anno sta vedendo anche di più la porta. Sta dimostrando di essere un grande giocatore per il Napoli e credo che se Ventura gli darà la possibilità, farà bene anche in Nazionale. L’anno prossimo chiederò a Sarri se potrò vedere qualche allenamento perché mi piacerebbe lavorare con i giovani.”

Il destino di Quagliarella e la sua Napoli

L’ex capitano storico dell’Udinese sarebbe però potuto finire anche al Napoli nel corso della sua carriera. Di Natale ha quindi spiegato le motivazioni del suo mancato approdo: “Sono napoletano e amo Napoli, ma quella maglietta per me era troppo pesante e avevo paura di non fare ciò che invece ho fatto, ma sono un grande tifoso del Napoli. Quando vedo giocare la serie A mi interessa soprattutto Empoli, Napoli e Udinese che sono le mie squadre del cuore. Fare gol a Napoli era come segnare a mio fratello ed è per questo era meglio evitare. ”

Su Quagliarella invece: “Ho vissuto qualche anno a Udine con Quagliarella e mi parlava sempre di Napoli ecco perché poi è stato il ragazzo più felice del mondo quando ha indossato quella maglia ed è per questo che meriterebbe di giocare un altro anno in azzurro. Se lo merita: lui e la famiglia che hanno sofferto tanto.”

Infine l’erede di Di Natale è: “Può essere Insigne, deve solo trovare la via del gol con più continuità”.

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