Maradona: “Sarri amato perché umile, il mio addio colpa di Matarrese e Ferlaino”

Maradona
Maradona © Getty Images

“Il mio spettacolo dello scorso mese a gennaio in teatro a Napoli è stato un regalo alla città, visto che non sono potuto scendere in campo quando ci fu la partita di addio al calcio di Ciro Ferrara”. Lo afferma Diego Armando Maradona in una intervista concessa alla rivista ‘TV Sorrisi e Canzoni’ e riportata quest’oggi da ‘La Gazzetta dello Sport’.

Che emozione

El Pibe de Oro parla di quella esperienza tutta nuova per lui: “Salire sul palco con Alessandro Siani, che è una persona brillante, è stato molto bello. Ma ho fatto così principalmente per la gente di Napoli, con cui è sempre bello entrare in contatto. Mi sono ricordato di tante cose vissute in questa città nei tempi d’oro, nonostante il mio habitat naturale sia il campo”.

Bravo Maurizio

Su Sarri: “Ho cambiato idea sul suo conto, amo la sua umanità ed il suo saper essere sempre vicino ai giocatori che allena. Da vicino emana sensibilità, e questo è l’aspetto principale che gli sta permettendo di fare bene a Napoli, una città che non accetta i superbi. Maurizio invece è umile e per questo è molto amato. Quando c’ero io la gente mi circondava sempre: davanti a casa mia, poi a Soccavo per gli allenamenti…non c’era ma i un attimo di respiro, ma tutto questo di domenica veniva ripagato da un ‘San Paolo’ sempre pienissimo. Era la carica giusta per vincere.

L’amaro retroscena

Poi l’addio: “Tutto accadde per colpa di Matarrese e Ferlaino, dovetti andarmene dalla finestra, sicuramente non come volevo io. E ho il rimpianto di non aver vinto il terzo scudetto”.

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