La tragedia che ha colpito Morosini — ai funerali ieri a Bergamo hanno partecipato il dg Fassone e il ds Bigon — ha aperto la discussione sul capitolo sicurezza negli stadi. Le gare di serie A sono regolamentate da una legislazione molto rigida. Il protocollo sanitario per le partite del San Paolo — ad esempio — non subirà variazioni, a cominciare dalla sfida di domani sera con il Novara (30 mila sugli spalti).
Quello attuale prevede quattro squadre sanitarie formate ognuna da un medico esperto in emergenza e rianimazione cardio-polmonare, due infermieri e un ausiliario. Tra le attrezzature in dotazione ad ogni equipe, un sistema di barellamento, un pallone auto-espansibile di rianimazione, l’erogazione di ossigeno e un defibrillatore semi-automatico. Le ambulanze sono sei ed è presente anche un centro mobile di rianimazione. Il servizio è integrato da 39 unità addestrate alle manovre di primo soccorso, divise in squadre di tre elementi, già dislocate nei vari settori dello stadio. Sono undici, ognuno è dotata di defibrillatore: 2 in curva A, 2 in curva B, 3 nei Distinti, una in tribunaPosillipo, una in tribuna Nisida, una nella tribuna dei diversamente abili, una nel settore ospiti. Altre due, infine, nel fossato.
Repubblica
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