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Dalla difesa all’attacco, passando per il centrocampo: tutte le strategie del Napoli

Se ne infischiano del fair play finanziario, quelli del Paris Saint-Germain: chissà se lo sceicco Al Thani, proprietario del Psg, ne ha mai sentito parlare. E chissà cosa pensa quando il discorso lo fa De Laurentiis. Di sicuro perdere il Pocho non è piaciuto né a lui né a Mazzarri. E allora i due si sono fiondati su Jovetic, terrorizzati però da quanto continua a chiedere la Fiorentina: 30 milioni.

Non trattabili. Jo-Jo, però resta nel mirino. Eccome se lo resta. Con i viola altro tavolo aperto per portare in maglia azzurra il difensore Gamberini in cambio di Cigarini o Dossena. La storia del maggiore equilibrio tra spese e ricavi è un freno per il Napoli e la sua campagna acquisti. Il club azzurro copre nelle spese per gli stipendi dei giocatori tra il 39 e il 44 per cento delle sue entrate complessive (il monte ingaggi del Napoli, nel 2012, sesto in serie A, è stato di 41,2 milioni di euro).

Una percentuale più bassa di quella prevista dal fair play della Uefa. Poiché la voce che continua a incidere di più sul bilancio del gruppoNapoli è il costo del personale, cioè gli alti stipendi dei calciatori, la principale lacuna gestionale resta soprattutto la mancata diversificazione dei ricavi, obiettivo invece centrato da tempo da alcuni grandi club stranieri. Con l’addio di Lavezzi la società risparmierà da un lato ma dall’altro sarà obbligata a rimpolpare la rosa con nuovi ingaggi, prevedibilmente costosi.

Così, De Laurentiis pianifica per ora i primi colpi a parametro zero: Tymoschuk, Flamini o Diarra anche se quest’ultimo sembra ormai promesso al Fulham. Costano di più, ma quello che si risparmia sul cartellino può essere sacrificato per lo stipendio. Il Napoli non molla le trattative per il difensore Ivanovic e per il centrocampista Mereiles, entrambi del Chelsea. La linea di Aurelio De Laurentiis è chiara: il punto centrale del suo programma resta il salary cap con un tetto di 25 giocatori nella rosa e più equità nella politica degli ingaggi: quindi via libera alle trattive, abbordabili, per Cuadrado e Armero (Udinese), Mudingayi (Bologna) e Zapata (Villarreal).

La tentazione è di tagliare ulteriormente gli stipendi, come stanno facendo Milan e Inter: ma difficile poter scendere sotto 40 milioni, come sognerebbe il patron. Anche perché all’orizzonte si profila il casoCavani. È il giocatore dallo stipendio più alto (2,3 milioni netti l’anno fino al 2016) ed ha negato di volersene andare dal Napoli. I suoi procuratori, però, non sono proprio della stessa opinione: il Matador è il simbolo scelto dal presidente.

Ha un contratto lungo (scadenza 2016) rinnovato appena 12 mesi fa e il presidente fa fatica a capire perché deve aumentargli ancora lo stipendio. Non è un caso se il club azzurro ha deciso di muoversi con più convinzione su Maxi Lopez, che tra l’altro ha costi più accessibili rispetto proprio a Jovetic: si può prendere con 4-5 milioni al Milan e 1,2 netti all’anno per l’ex catanese. All’estero sfruttano il regime fiscale meno rigido per umiliare la concorrenza italiana sui top player.

Ovvio che Lassana Diarra preferisca la Premier al Napoli e che Salvatore Bocchetti faccia fatica a dire di sì all’offerta del Napoli per restare al Rubin, in Russia. Da qui le difficoltà per l’annuncio di Aly Cissokho: Napoli e Lione sono d’accordo sul prezzo. Ma il terzino scartato dal Milan nel 2009 dopo una visita dentistica, vuole guadagnare più di 2 milioni a stagione. Che sono poco meno di 4 lordi. Troppo: il club azzurro ha fissato un milione annuo come limite per i difensori.

Si tratta. Quasi inevitabile che il nuovo Napoli punti sui giovani. E qui entra in scena il Pescara. Sebastiani, il presidente degli adriatici ammette: «Con De Laurentiis ci siamo parlati. Stiamo costruendo un rapporto di collaborazione molto solido». In pratica, il Pescara darebbe Capuano e Verratti (che piace tanto anche alla Juve) al Napoli nel 2013 (o uno dei due) in cambio del rinnovo del prestito di Insigne per un’altra stagione. «Stiamo trattanto. Lorenzo ha bisogno di giocare titolare, noi abbiamo chiesto che resti con noi. Il Napoli ci farà sapere presto». Intanto Cellino smentisce le voci su Nainggolan.

 

Fonte: Il Mattino

 

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Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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