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Sono già tre anni che Aurelio De Laurentiis sta lavorando intorno al progetto-stadio. Dopo aver realizzato che il San Paolo era considerato quasi come un tempio sacro dai tifosi partenopei, il patron della Filmauro ha iniziato a commissionare ad architetti di sua fiducia diversi studi di fattibilità. Uno di questi lo ha anche accompagnato a Barcellona, durante la visita alla Ciudad Deportiva: l’architetto Gundi Widmann. Ormai urge una ristrutturazione dell’impianto di Fuorigrotta. Lo hanno realizzato anche a Palazzo San Giacomo dove per venerdì è previsto un incontro tra il sindaco De Magistris ed il presidente del Napoli. Inaugurata nel 1959, la struttura ha subito due interventi di rilievo: nel 1980 per gli Europei e nel 1990 per i Mondiali.
VIA L’IMPALCATURA DEL TERZO ANELLO – Il primo passo del nuovo progetto contempla lo smantellamento dell’impalcatura in ferro del terzo anello (una ditta cinese sarebbe disposta a rilevarla); il secondo, l’abolizione della pista di atletica con abbassamento del terreno da gioco in modo da garantire una migliore visibilità e conservare così la capienza (stadio da 60-70mila posti); il terzo, la creazione di palchetti per tifosi vip, con comfort di ogni genere. E poi, ristorante con vista sul terreno da gioco, una galleria commerciale, serie di parcheggi sotterranei, nonchè sala conferenze, museo, spogliatoi moderni e funzionali. Ora dipende dal Comune, proprietario dell’impianto, prendere una decisione e trovare un punto d’intesa con chi fornisce lo spettacolo calcistico. Per il bene di tutti.
Corriere dello Sport
