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di Vincenzo Matino
Talenti in attesa di esplodere o meteore destinate a non lasciare traccia? E’ la domanda che molti tifosi azzurri si pongono riguardo El Kaddouri e Uvini. Se si vanno a guardare i convocati di Mazzarri, ci si rende conto che i loro nomi sono delle vere rarità. Eppure i due giovani prospetti sono arrivati a Napoli con ottime referenze. Uvini ha vinto indossando la fascia da capitano il mondiale under – 20 con il Brasile nel 2011 e l’argento alle olimpiadi di Londra 2012, insomma, un palmarès di tutto rispetto. Anche El Kaddouri nonostante la giovane età, è giunto all’ombra del Vesuvio come uno dei migliori talenti della Serie B. Al centrocampista belga è stato concesso solo qualche scampolo di partita in Europa League, ma al momento, complice lo sciagurato turn over adottato da Mazzarri, non è riuscito ad entrare nei meccanismi di squadra. Il talento c’è e si vede. La scorsa settimana con la Primavera ha realizzato un gran gol su punizione. Onde evitare un Vargas – bis, aspettato per un anno con scarsissimi risultati, sarebbe bene valutare i due prospetti partita dopo partita, integrandoli a piccole dosi in un gruppo che appare granitico. La piazza napoletana, si sa, è esigente, ma ha anche un grande occhio per il talento. Un occhio che è stato però privato della possibilità di osservare da vicino questi due calciatori, che rimangono al momento oggetti misteriosi.
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