LA DISTANZA DI UN AMORE – Calaiò e il Napoli, nuova opportunità o…

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di Gennaro Boragine

“Amici mai, per chi si cerca come noi…” … Cantava così Antonello Venditti in un suo famosissimo brano, e queste parole sembrano suonare apposta per una storia che sembrava finita e invece potrebbe vivere  un clamoroso ritorno di fiamma. Si perchè il Napoli ha urgente bisogno di un attaccante valido, esperto, prontissimo per la massima serie, che all’occorrenza possa rilevare Cavani  quando il Matador potrebbe rifiatare(ipotesi alquanto improbabile) o esserne la spalla ideale per vincere quelle gare in cui tutto sembra facile fuorché segnare. E allora ecco che rispunta nuovamente il nome di Emanuele Calaiò, bomber mai dimenticato dalla piazza partenopea. Bisognerà capire quanto veramente l’entourage tecnico partenopeo creda in questa possibilità e soprattutto in questo calciatore, perché si sa, a volte le minestre riscaldate non hanno lo stesso sapore di quando sono fresche. Di contro però, una seconda possibilità non si nega a nessuno. In 3 anni e mezzo di militanza napoletana l’attaccante siciliano ha messo a segno 44 reti (4 in coppa Italia), infiammando il pubblico del San Paolo con il suo classico modo di esultare mimando lo “scoccare” di una freccia. L’ultima parte della sua avventura con il Napoli non è stata fortunata: pochissime presenze, spesso subentrando dalla panchina, in quanto l’allenatore di allora Edy Reja gli preferì l’uruguayano Zalayeta come spalla di Lavezzi. Solo 2 reti il suo magro bottino nella prima stagione in A del Napoli di De Laurentiis. Nell’estate 2008 passò al Siena in comproprietà, società che due anni dopo ne rilevò il cartellino e di cui è diventato capitano, oltre che titolare indiscusso ed inamovibile. Classico rapace d’area di rigore, forte di testa, dotato di una buona tecnica, si è visto affibbiare l’etichetta di classico bomber da serie cadetta, eppure Emanuele ha sempre dimostrato che con il goal ha un feeling particolare, anche in serie A.  Nella sfida del Franchi dello scorso campionato mise a segno la rete che diede il vantaggio al Siena contro il Napoli, solo alla fine Pandev riuscì a pareggiare evitando alla squadra azzurra una clamoroso scivolone. Emanuele non esultò, avrebbe voluto farlo probabilmente per scaricare la rabbia contro chi non aveva creduto in lui, ma il rispetto e l’amore verso quella piazza di cui era diventato l’icona del ritorno nel calcio che conta fu troppo forte per non ricambiare l’affetto ricevuto dai tifosi partenopei. Oggi pomeriggio Calaiò e il Napoli si ritrovano nuovamente contro in una sfida importante per entrambe le squadre, in un periodo delicatissimo a livello psicologico e di classifica. Il DS dei toscani, Stefano Antonelli, si è lasciato andare ad una dichiarazione importante: “Calaiò al Napoli? Lui si emoziona al solo nome, è un ambizioso. Noi non diciamo no a priori, ma dovrebbero incastrarsi alcune cose. Non bloccheremo questo grande desiderio di Emanuele” . Che sia una rivelazione di un prossimo ritorno dell’attaccante in maglia azzurra? Lo scopriremo solo vivendo. L’8 gennaio, dopo la ripresa del campionato, Calaiò compirà 30 anni e chissà se sarà Napoli a cantargli “Tanti auguri Emanuele”…