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Eduardo Chiacchio, legale di Matteo Gianello, ha illustrato sulle pagine del ‘Mattino’ la chiave dell’udienza davanti alla Corte di giustizia federale che potrebbe favorire il Napoli: “L’illecito è ogni atto diretto ad alterare il regolare svolgimento di una gara. La violazione dell’articolo 1 del codice di giustizia sportiva si realizza ogni volta che il tesserato pone in essere comportamenti che sono contrari alle norme ispirative del concetto etico di lealtà. Tenteremo di dimostrare, anche nell’interesse principale del Napoli che Gianello commette un solo errore, quello di conversare con colui che viene ritenuto il mandante dell’illecito, il signor Silvio Giusti, condannato a 3 anni e 9 mesi (e non si è appellato alla sentenza), e con il calciatore Cossato: intercettato parla di scommesse e di gare da giocare con linguaggio criptico tendente a eludere eventuali controlli. C’è slealtà nel comportamento di Gianello, ma nessun illecito. Se a Gianello viene confermato l’illecito difficile che non ci sia automaticamente la responsabilità oggettiva del Napoli e dunque la penalizzazione in classifica che potrebbe, questo sì, ridursi anche a un punto. A meno che non ci sia una sentenza rivoluzionaria che ribalti il concetto di responsabilità oggettiva“.
VM
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