di AntonioPapa (Twitter: @antoniopapapapa)
Mi ha colpito molto l’esultanza di Goran Pandev dopo il gol all’Atalanta. Sguardo spiritato e mani scatenate, come a dire “non ci posso credere”. Non possiamo crederci neanche noi, caro Goran, visto che quest’anno è più facile vedere n cross di Maggio – ed è tutto dire – che un tuo gol. Quando la rete è un’autentica liberazione da quello che sembrava un sortilegio.
Non che abbia mai segnato molto, il buon macedone. Gioca per la squadra e fa segnare tanto, ma di buttare la palla dentro lui non ci pensa proprio. Anche oggi sembrava una di quelle giornate un po’ così, dove però almeno si stava rivedendo il vero Pandev, quello che con un movimento dei suoi sballa gli equilibri di un’intera difesa. Poi quel gol, frutto di un’azione in velocità, con Armero che crossa basso e praticamente colpisce in pieno il compagno. Il pallone che entra come in un flipper. Ed è stato proprio lui. Incredibile ma vero.
A voler fare gli spiritosoni verrebbe da chiedere agli altri di tirargli più spesso il pallone addosso. Una battutaccia, ma è più che altro per ironizzare su una vena realizzativa propria più di un difensore che di un attaccante. La speranza è che Armero con quel missile teleguidato abbia infranto questo benedetto tabù. Sentite questa provocazione: il Napoli ha bisogno dei gol di Pandev più di quelli di Cavani.
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