E alla fine, dopo due giorni folli, fatti di indagini sorprendenti, perquisizioni alla Fidal e acquisizioni al Coni, indagati eccellenti, come il tecnico Didoni, l’autosospensione di due medici federali e le accuse di aver coperto il doping di Schwazer, è lo stesso atleta altoatesino, squalificato per 3 anni e mezzo dopo la positività all’Epo alla vigilia di Londra 2012 a dire la sua: “Sono ovviamente amareggiato dalle supposizioni ed illazioni connesse alle ulteriori indagini in corso, che comunque ci aspettavamo. Sono sereno perchè non posso che confermare quanto già dichiarato ed esposto nelle sedi competenti. Non mi aspettavo però che singole circostanze o situazioni fortuite potessero indurre a interpretazioni, come leggo, anche pesanti nei confronti di terzi che posso smentire in modo assoluto e che sono pronto e aspetto di poter chiarire a chi di dovere”.
“Sempre ok ai controlli!” – Frasi di circostanza, è evidente, dopo le perquisizioni fatte anche a casa dell’atleta a Racines. E Schwazer ribadisce: “Ho fatto una vita specchiata, di grandi sacrifici e un grande, come mi sto accorgendo forse imperdonabile, errore, confessato come forse nessun altro ha mai fatto, e penso di pagare un prezzo troppo duro o comunque più duro rispetto ad altri atleti colpevoli di violazioni della normativa antidoping. Respingo decisamente, come apparsa su qualche testata locale, l’accusa assolutamente infondata e falsa di aver saltato 4 controlli antidoping. Smentisco in modo assoluto che i miei valori ematici 2005-07 fossero più bassi rispetto agli anni successivi, tant’è che a Pechino 2008 avevo il valore più basso della mia carriera, smentisco di essere stato in possesso di una lista di sostanze dopanti da acquistare in Turchia, ma semplicemente una lista di sostanze disponibili in Turchia”.
“Interrogatemi” – Schwazer insiste: “Ho già chiesto ai miei avvocati di poter esser sentito quanto prima in Procura per chiarire e respingere quanto letto. Rimango fiducioso e ho ripreso ad allenarmi perchè lo sport fa parte della mia vita e voglio contribuire, forte della mia drammatica esperienza, a promuovere valori sani e puliti nello sport. Vorrei che un giorno la gente si ricordasse del vero Alex, che non è quello dell’estate 2012”.
W Napoli – C’è anche la questione napoletana, con le reazioni sdegnate, da Oliva in giù di chi si è sentito offeso dalla frase scritta dal marciatore al medico Fiorella: “Posso giurare che non ho fatto niente di proibito. Sono altoatesino, non napoletano”. Schwazer: “Voglio bene a Napoli e ai napoletani; ho un bellissimo ricordo di una gara a Napoli vinta nel 2010. Estrapolare, come è avvenuto, da una mia breve dichiarazione, dove volevo semplicemente e scherzosamente dire che non possiedo doti di furbizia, una mia mancanza di stima verso i napoletani è offensivo per i miei sentimenti di rispetto verso Napoli e i suoi cittadini”.
Fonte: Corriere.it
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