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di Gennaro Arpaia
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Hanno chiuso la scorsa edizione di Champions tra le mura di Wembley e tra le lacrime, ma il loro modo di pensare non permette soste. Il Borussia Dortmund ripartirĂ  da dove ci si era fermati, ma solo per un attimo: Klopp e la sua squadra di ragazzini vivaci e bravi col pallone vogliono riprendersi tutto il palcoscenico europeo, entrando nel Gruppo F dalla porta di servizio, quella della terza fascia.
Perso il partente Gotze, finito agli arcirivali del Bayern Monaco, i tedeschi non si sono fatti attendere sostituendolo con Aubameyang, uno dei prospetti migliori in giro per l’Europa.
Ma il colpo da maestro della dirigenza teutonica è stato sicuramente l’aver trattenuto il nocciolo della squadra che fu e che tanto è cresciuta e ha fatto bene negli ultimi anni: non solo Lewandowski, finalizzatore ultimo di un calcio, una filosofia vincente già prima di andare in campo, ma anche i vari Hummels, Gundogan, Błaszczykowski e Reus, forse il talento migliore dei gialloneri.
La voglia di rivalsa è spesso il carburante migliore nelle gare da dentro o fuori, in un ambiente, quello del Signal Iduna Park -meglio noto come Westfalenstadion– acceso e caloroso come pochi in giro per il mondo.
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L’ALLENATORE – Jurgen Klopp è senza dubbio l’allenatore rivelazione dell’ultima stagione: non perché non avesse mai fatto bene prima dello scorso anno, ma perché il suo progetto di calcio è riuscito a dare frutti in ambito nazionale e anche internazionale.
Direttore preciso di un’orchestra quasi perfetta, a lui va il merito di aver preso per mano un progetto sportivo nel quale pochi avrebbero creduto. Giovane ma già di caratura internazionale.
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LA STELLA – Un solo nome sarebbe riduttivo, ma di certo negli occhi di tutti i top club d’Europa brilla ancora il nome di Robert Lewandowski. La punta polacca, insieme con l’altro gioiellino Reus, può decidere le sorti di una partita in un attimo, siglare gol con una facilità disarmante e mandare a casa qualsiasi avversario. Per informazioni chiedere a Mourinho.
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COME GIOCA – La qualità del possesso palla e del gioco prodotto è senza dubbio la peculiarità principale dei tedeschi. Quando le cose si mettono male, però, la truppa giallonera sa anche come tirare i remi in barca e attaccare a testa bassa, con velocità e precisione, sfruttando al massimo ogni singolo metro del campo.
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FORMAZIONE TIPO – 4-2-3-1: Weidenfeller; Großkreutz, Subotic, Hummels, Schmelzer; Sahin, Gundogan; Błaszczykowski, Aubameyang, Reus; Lewandowski.
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CITTA’: DORTMUND
STADIO: SIGNAL IDUNA PARK
PRESIDENTE: REINHARD RAUBALL
COLORI SOCIALI: GIALLO-NERO
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