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Nuove norme e vecchi (purtroppo) cori discriminatori. E’ accaduto a Roma, venerdì; a San Siro, sabato; a Bergamo, Torino .-e altrove?- la domenica. La stupidità è prevalente, la chiusura degli stadi scongiurata da regole appena riscritte e prendersela con le curve, oggi, è lo slogan preferito. Il Giudice sportivo Tosel, che applica le regole, avrà il suo bel daffare in questo lunedì per evitare sbandate su sanzioni comunque da prendere.
Le sanzioni, come sempre, il lunedì nel tardo pomeriggio. Con le regole in vigore fino a sette giorni fa, non ci sarebbero stati dubbi: chiuso l’Olimpico, chiuso San Siro (recidivo), curva chiusa a Bergamo e all’Inter per cori di discriminazione territoriale, ovvero razzisti. Procedendo con quel passo, fra un mese la serie A si sarebbe giocata a porte chiuse. Ovunque.
Ovvio che si sia corsi ai ripari, con il Consiglio federale straordinario di mercoledì scorso, e la decisione di introdurre la condizionale, ovvero scongiurare la chiusura degli stadi se non in casi estremi; e mantenere le sanzoni fra ammende e chiusura di un settore degli stadi (curva) ponderando caso su caso, sanzione dopo sanzione. Norme invocate dalle società di calcio di A, “vittime” degli abusi ultras e invitate dal presidente Abete a fare qualcosa di concreto. Impossibile?
Fonte: SportMediaset.it
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