Stop alle polemiche. Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, tuona ed ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, difende i fischietti italiani: “Gli errori ci saranno sempre, altrimenti non saremmo umani. Gli episodi clamorosi sono 4-5 ogni anno, in linea con tutti i campionati europei, anzi all’estero di più, solo che c’è una cultura diversa. Qui è comodo alzare un polverone attaccando gli arbitri e se qualcuno vuole spostare l’attenzione sugli arbitri per nascondere il flop della propria squadra attacca noi”.
MOVIOLA IN CAMPO – “Sulla tecnologia ad essere contrari sono Ifab, Fifa e Uefa. E se vogliamo dirla tutta la richiesta della moviola in campo è una mania tutta italiana. Secondo me può andare bene per i gol non gol, ma sono più utili i giudici di porta. Il campo lo ha dimostrato”.
POLEMICHE – “I dirigenti di Inter e Fiorentina non si sono fatti vivi. Noi siamo qui, basta chiamarci e daremo tutte le spiegazioni. Nerazzurri senza rigori? E’ un caso. Oppure pensate che gli arbitri scendano in campo con il bilancino per equilibrare le statistiche”.
BRASCHI – “E’ un ragazzo leale e scrupoloso. Ha lavorato in crescendo. Non era facile dirigere dopo le polemiche. Abbiamo un gruppo invidiato all’estero. Il dopo Braschi? Non arriveremo a giugno con le mani in mano. Abbiamo ottime risorse interne come Farina e Messina. Rosetti? Verso di lui non c’è nessuna preclusione”.
FUTURO – “Lavoro giorno per giorno, il 2016 è lontano. Alle malelingue rispondo: adotteremo i sistemi elettorali come la Figc. L’Aia sarà sempre in buone mani, gli anni bui sono passati”.
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