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di Gennaro Arpaia (Twitter: @J3nius9)
Bastano 45′ al Napoli per far sua la partita di Catania, contro una squadra ultima in classifica, mai arrendevole, ma fortemente limitata in campo.
A scuotere il cielo siciliano ci hanno pensato Duvan Zapata, doppietta tanto per non far rimpiangere Higuain, comodamente accomodato in panchina, e l’ultimo arrivato Henrique, autore di una pregevole rete che ha di fatto chiuso il match.
Gli azzurri rispolverano la maglia gialla per la serata al ‘Massimino’, un gesto a metà tra la scaramanzia e la necessità.
All’intervallo il Napoli torna formalmente in albergo, perché nella ripresa entrano con tutto tranne che con la testa: il Catania sigla due gol, e quasi sfiora la rimonta, mentre dall’altra parte si sprecano azioni in quantità industriale.
Benitez, ma non solo, pensa già alla Juve, e lancia in campo Albiol e Higuain come riscaldamento per domenica sera.
Tre punti, per tornare dalla Sicilia col sorriso, nonostante la stanchezza.
Intanto la Fiorentina, corsara al San Paolo solo tre giorni fa, crolla in casa col Milan disastrato, e questo significa di nuovo +10 sulla quarta.
Peccato non ci si possa godere ora i programmi del lunedi prima della sfida alla Juve: mi sarebbe piaciuto sentire i commenti al colombiano “col fisico di Balotelli e i piedi di Calderòn”, oppure quelli sul brasiliano “a metà tra la riproposizione di Nino D’Angelo e la fotocopia dell’incubo Donadel”.
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