di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)
“– E fuori dal letto?” “– Nessuno è perfetto”, avrebbe risposto Giacomo degli Aldo, Giovanni e Giacomo.
E invece questo Napoli a porte chiuse perfetto lo è stato fin dall’inizio. Perfetto e senza alcuna pietà. Già, “nessuna pietà” (la risposta giusta, ndr) per l’odiatissimo Verona, preso letteralmente a pallate per novanta e passa interminabili minuti d’agonia sportiva, come un Nadal qualunque raso al suolo dal formidabile Đoković andato in scena poche ore prima al Foro Italico.
In cabina di pilotaggio il solito, ineffabile José María Callejón Bueno, che ha chiuso la sua prima Serie A con 15 reti all’attivo e forse nemmeno un’insufficienza in pagella, seguito a ruota dal “tanquito” Zapata e da uno scintillante Dries Mertens, al momento una delle ali più inafferrabili del globo.
E non si può manco dire che la squadra di Mandorlini fosse venuta in gita premio al San Paolo. Certo, le speranze di Coppa erano esigue, ma c’erano. Semplicemente la differenza di valori era troppa, rapporto 5/1.
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