Manca poco ormai, perché domani tutti i tifosi del Napoli conosceranno, finalmente, la prima vera avversaria degli azzurri in questa stagione.
Dall’urna i ragazzi di Benitez possono pescare i francesi del Lille, i belgi dello Standard Liegi, i danesi del Copenaghen, i turchi del Beşiktaş o – i più temuti – gli spagnoli dell’Athletic Bilbao.
Cinque squadre, molto diverse tra loro per filosofia di gioco e modalità di approccio alle gare, ma tutte in egual modo temibili o comunque rispettabili.
Tutte con freschezza fisica e con tifoserie calde, di quelle che, al pari della napoletana, possono rappresentare davvero il fattore in più in una sfida cruciale in andata e ritorno.
Cerchiamo di analizzarle, allora, posizionandole in ordine di ‘caratura’ internazionale, almeno sulla carta, considerando il palmarès, il momento attuale e la rosa a disposizione.
1 ATHLETIC BILBAO – È la squadra da evitare, e lo sanno anche i bambini. Vengono da una stagione in crescendo, che doveva essere di transizione, ma che ha riservato invece sorprese più positive del previsto e che li ha visti chiudere al quarto posto in Liga, dietro solo al terzetto dei fenomeni composto da Atletico Madrid, Barcellona e Real Madrid.
Non è più la squadra dei baschi, l’undici di Bielsa e Llorente, capace di sfiorare l’Europa League e la Coppa del Re, ma è sempre una squadra da cui guardarsi bene: il tecnico Valverde è in rampa di lancio, e può contare su una rosa di tutto rispetto. Muniain, Iturraspe, De Marcos, ma anche Gurpegi e Laporte (l’unico non-spagnolo presente in rosa), mischiando la tecnica al fisico.
Poi c’è il San Mamés, e chiedetelo alle big di Spagna quanto sia difficile andarci a giocare.
2 LILLE – René Girard ha rimesso in vita il giocattolo costruito da Rudi Garcia, e che l’attuale tecnico della Roma aveva portato ad una Coppa di Francia e alla vittoria del campionato francese.
La squadra non è tecnicamente superiore al Napoli, ma può dire la sua: giocano un contropiede veloce e potranno contare ancora sul belga Divock Origi, una delle scoperte dello scorso Mondiale.
Mavuba dirige le operazioni in mezzo al campo, e Kalou è tornato quello che piaceva a mezza Europa qualche anno fa.
Il nuovo Métropole è uno stadio bellissimo e costruito di recente, conosciuto in tutta la Francia per il calore dei suoi tifosi.
3 COPENAGHEN – Presenza fissa in Europa – tra Champions ed Europa League – ormai da qualche anno, il Copenaghen spaventa più per quanto fatto vedere negli ultimi anni che per quel che recita la sua rosa.
Campiona di Danimarca 4 volte negli ultimi cinque anni, ma soprattutto buone uscite in Champions League, sempre a cospetto di avversari che sulla carta avrebbero dovuto spazzare via i danesi senza problemi.
4 STANDARD LIEGI – Allenatore israeliano, gioco all’olandese, mentalità belga. Il melting pot dello Standard Liegi va preso sempre con le pinze.
Non sono i più temibili per la qualità, ma rimediano con la tanta quantità: corrono a mille e giocano a tutto campo, con una rosa giovane e fresca, pronta a calarsi nei dettami tattici di un tecnico che a 39 anni ha la sua prima occasione per farsi conoscere dal vecchio continente.
L’ex squadra di Fellaini e Witsel, oggi punta su giovani di belle speranze; su tutti spiccano le stelle Geoffrey Bia e Paul José M’Poku, uno che a 22 anni fa già parlare tanto i club europei e che pareva nel mirino del Napoli nelle scorse settimane.
Il ‘Dufrasne‘, stadio di casa, non è grandissimo, ma sa come dire la sua.
5 BESIKTAS – Ultimi, ma non meno pericolosi. Perché giocare una gara importante in Turchia non è proprio il massimo della vita.
Possono contare su una rosa quasi completamente turca, con giocatori di tutto rispetto giovani (Frei) e meno giovani (Gulum e Sahan), ma il vero asso della squadra siede in panchina e risponde al nome di Slaven Bilić il tecnico croato, vecchia (ma neanche tanto) volpe della panchina, è il fuoriclasse in cui tutti i giocatori credono ciecamente.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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