23 anni e una stagione da protagonista ad attenderlo. La prima, forse, quella della consacrazione di sicuro.
Lorenzo Insigne sarà l’unico napoletano a tenere alto l’orgoglio cittadino contro l’Athletic Bilbao, una squadra che dell’orgoglio per la propria terra ha fatto la sua religione.
È il primo vero talento sfornato dalle scuole giovanili azzurre, Lorenzo, il fiore all’occhiello di un movimento che, si spera, è destinato a crescere nei prossimi anni.
I vari Tutino, Roberto Insigne, lo stesso Luperto, ancora aggregato alla prima squadra da Benitez in questo avvio di stagione, dovranno seguirne le orme e rendere il Napoli una squadra capace di creare campioni anche in casa, senza dover bussare sempre alle porte degli altri.
Dopo l’esaltante stagione in B a Pescara, e i due anni di Napoli tra Mazzarri e Benitez, il ragazzo di Frattamaggiore è pronto al salto definitivo di qualità: quasi una costrizione per lui, perché in una squadra che vuole competere ad alti livelli trovano posto solo giocatori che a quei livelli sanno starci.
L’esperienza europea si arricchirà di presenze in Champions già dal preliminare contro i baschi; dopo l’ottimo girone disputato lo scorso anno, corredato di due reti spettacolari al Borussia Dortmund tra andata e ritorno, il numero 24 vuole portare per la mano gli azzurri anche in questa stagione europea.
Le stelle della Champions aspettano il fascino del San Paolo, e Insigne, da napoletano, sa bene quanto quella musichetta europea scaldi i cuori dei suoi concittadini.
Un brivido lungo tutta la schiena; quell’urlo che ha lasciato senza parole Cavani e Lavezzi, Yaya Tourè, il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund di Klopp, brucia dentro ancor di più per uno che fin dal primo calcio ad un pallone ha sognato quelle notti.
Il brutto Mondiale brasiliano è un capitolo già lontano, ma da portare dentro e appresso in ogni partita per non ripetere più gli stessi errori.
Guarderà anche a quello, Lorenzo, a quella maglia azzurra tinta di nazionale a cui ha già dimostrato tutto l’attacamento possibile.
Sa che altre possibilità arriveranno se col Napoli brillerà. Se riuscirà a trascinare l’undici di Benitez nella stagione della verità, in quella che si preannuncia la più dura di questi ultimi 10 anni di storia azzurra.
Mertens, Callejòn e Hamsik scalpitano per i posti alle spalle della punta; ma Insigne non gli lascerà il passo.
Per avere la meglio dei baschi, giocherà da vero napoletano.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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