Il secondo tempo di Napoli – Chievo è stato sicuramente il punto più basso di tutta la gestione Benítez fino ad ora: una squadra francamente inguardabile, senza capo né coda, incapace di stanare un avversario giusto un attimino organizzato e compatto.
È il difetto cronico azzurro, lo sappiamo; sin dai tempi di Mazzarri non riusciamo a proporre gioco quando i rivali si chiudono, si asserragliano massicci a protezione dei sedici metri e da lì non si schiodano. Ecco perché preferiamo le cosiddette “grandi”, quelle che ti concedono lo spazio per ripartire in contragolpe, dove i vari Mertens, Higuaín e Callejón vanno letteralmente a nozze.
A cura di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)
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