Scrivere dopo una partita del genere è difficile quasi quanto capire i reali motivi della debacle azzurra al Friuli di Udine.
Perché in realtà non è una sconfitta nuova nelle modalità, né nel tempismo.
In realtà, a dirla tutta, non è manco una sconfitta, perché per perdere servirebbe un avversario a te superiore, non uno che non tira praticamente mai nello specchio eppure si porta a casa i tre punti.
SENZA PAROLE – Il Napoli visto in campo per 70′ non era stato neanche male.
Il turnover forse eccessivo, ma il pallino del gioco era tutto nelle mani degli azzurri nel primo tempo, e anche in avvio di ripresa non sembrava potesse cambiare la trama del match.
SENZA COLPE – Non guardate agli uomini in campo: David Lopez non è dispiaciuto, Gargano è il solito motorino, Michu qualcosa di buono l’ha pure fatta. E per quanto Britos non sia il miglior calciatore al mondo, nessuna spiegazione può darsi al risultato finale.
La squadra, nel bene e nel male, non era parsa quella di domenica scorsa.
SENZA FUTURO? – Il difficile sarà adesso rialzare la squadra e, soprattutto, l’ambiente. Il pressing finale non è bastato a portarsi a casa anche un solo punto, così come l’entrata di Mertens, Callejòn e De Guzman non ha portato alla causa l’effetto sperato.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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