“Naples sauve sa 3e place sur le fil” (Il Napoli salva il terzo posto sul filo di lana), scrivono quelli de L’Équipe all’indomani del pareggio riacciuffato in extremis in terra doriana. Un “late draw” – per riprendere le parole di Sporting Life – importantissimo che consente all’undici di Benítez di conservare il terzo gradino del podio a scapito proprio delle due genovesi; un solo punticino di margine sulla rivelazione Sampdoria, a pari punti (ma in vantaggio sia nella differenza reti che negli scontri diretti, ndr) con il sorprendente Genoa targato Gasperini. Man of the match naturalmente il colombiano Zapata, autore dell’unico centro partenopeo “en el tiempo de prolongación”, citando gli amici di Marca, già scoccato il novantesimo da un paio di minuti e con le speranze azzurre ormai ridotte al lumicino. E invece, come sempre, al di là del tunnel la luce c’è eccome. Quella di un Napoli non certo brillantissimo ma efficace e concentrato come poche volte si era visto quest’anno. Per quanto riguarda il giovane paduván, ehm… padawan col 91 sulla schiena e sulla carta d’identità, il ragazzo viaggia alla stratosferica media di uno all’ora, che in auto farebbe ridere ma a pallone è assolutamente fuori dal seminato. Una rete ogni 57 minuti per zittire tutto e tutti: critiche, tifosi impazienti, musi lunghi, isterismi e animi distrutti.
di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)
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