Rafael Benitez Maudes, detto Rafa o anche Re.
Re di Coppe. Come quello delle famose carte che a Napoli accompagnano spesso le festività natalizie della città.
Rafa detto ‘Uomo delle finali’. Tante vinte, poche altre perse.
Con il Napoli il secondo dato è fortunatamente ancora appeso al chiodo: due su due, come i migliori vincenti.
Nel 2014 glorioso del ‘suo’ Real Madrid, la squadra per cui fa il tifo e grazie alla quale la sua esperienza da tecnico è partita ormai quasi trent’anni fa, anche Rafa s’è tolto qualche soddisfazione.
I Blancos hanno alzato al cielo la “Decima” Champions della loro storia con alla guida un tecnico italiano; lui s’è preso la Decima coppa della sua personale carriera grazie ad una squadra italiana.
LA COPPA CON LE ORECCHIE – Come tutti i più grandi della storia, il cammino di Benitez non parte dal basso, ma dall’alto.
Il primo gradino della sua scalata fu il secondo più grande possibile: l’allora Coppa Uefa, vinta nel 2004 con il Valencia, la squadra che aveva già portato alla vittoria di due Liga in tre anni.
Oltre quello c’è ben poco, e quel poco si chiama Champions League: credete che Rafa se la possa far scappare?
No, ovviamente. Chiedere a Carletto, un allenatore che a Benitez deve risultare molto simpatico.
La notte di Istanbul regala al madrileno una gioia che pochi allenatori della storia possono provare. Carletto, tra l’altro, è uno di quelli.
Quel Liverpool dalle grandi orecchie del 2005 verrà sconfitto in finale due anni dopo, nella pronta rivincita milanista ad Atene, ma porterà a casa una Community Shield e una Coppa d’Inghilterra nel 2006.
ITALIA E MOU NEL DESTINO – La seconda parte della carriera da tecnico di Rafa ha nel destino l’Italia e José Mourinho: col secondo, infatti, sarà protagonista di un bel valzer di panchine.
Lo sostituirà nel 2010 sulla panchina nerazzurra, dopo che il portoghese aveva portato a Milano il Triplete indelebile; lo anticiperà sulla panchina dei Blues del Chelsea, prima che lo Special One fosse protagonista del secondo arrivo alla corte di Abramovich.
A Milano come a Londra, tante chiacchiere e tanti fatti: a Milano riesce infatti a portare una Supercoppa Italiana e un Mondiale per Club, mentre nel semestre londinese sarà uno dei principali artefici della scalata del Chelsea verso la vittoria dell’ormai Europa League, la seconda nella bacheca di Rafa.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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