Il fallimento del Parma sarebbe soltanto questione di giorni ormai, dal momento che la nuova dirigenza non pare in alcun modo in grado di ottemperare ai debiti contratti dalle precedenti gestioni. Manenti continua a chiedere tempo, e intanto manca la liquidità anche per poter pagare steward e illuminazione del Tardini, ed ecco perché la gara con l’Udinese è stata rinviata a data da destinarsi. I giocatori potrebbero lunedì chiedere istanza di fallimento, ormai stanchi di aspettare, e intanto si lavora per evitare che tutte le gare restanti ai ducali da giocare terminino con una sconfitta a tavolino, andando a influenzare la classifica di serie A.
La Lega di Serie A, la Figc e il Comune di Parma stanno studiando un modo per controllare il fallimento societario, consentendo alla squadra di proseguire il campionato per poi ripartire con un nuovo presidente. Improbabile che la squadra resti in serie A, per non dire impossibile, e in questo modo si disputerebbero regolarmente le gare mancanti, e il Parma proseguirebbe il proprio cammino dalla B, come una normale retrocessa, e non una società fallita costretto a rialzarsi dalla serie C.
Tutto questo accadrebbe dopo aver dichiarato il fallimento. Fatto questo infatti si proseguirebbe con un esercizio provvisorio da parte di Figc e Lega di Serie A, per poi, a fine stagione, cercare una nuova proprietà. Nel frattempo però pagherebbero, giorno dopo giorno, i debiti da dover saldare necessariamente, pari a 5 milioni di euro.
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