La trasformazione si è completata alla grande, senza intoppi né sbavature.
I ragazzi di Mister Rafa hanno abbandonato maglie e pantaloncini per indossare le vesti dei supereroi.
11 leoni, una sola testa per completare il cerchio di una grande squadra.
Uniti si vince, spalla a spalla senza paura si combatte e alla fine della corsa si traggono le conclusioni.
La Sampdoria si è lasciata cullare dalle dolci melodie di Partenope e dalla bellezza senza eguali di una terra straordinaria.
Sinisa Mihajlovic, a detta di molti, è arrivato nella Città del Sole per le prove generali.
Ma sono da rifare se questo è l’esito finale.
Rewind, si parte.
Si parte da Icardi che al 43’ gela la Roma e sigla la vittoria, da Paloschi che frena la corsa della Lazio.
Si riparte da questa notte al San Paolo, fatta di rivincite e rinascite, si riparte da Lorenzo Insigne.
Il Capitano indossa la maglia numero 24 e nelle vene gli scorre sangue partenopeo.
Lorena twitta “Pepe Reina ha un flusso benefico su questi ragazzi”. Casualità? Non credo. Approda nella bella Napoli portando con se ottimismo e spirito di aggregazione.
“Andujar” come mi fa notare Ylenia “ha carisma da vendere. In cerchio è l’unico a parlare. Uno spirito guida che ha assorbito gli insegnamenti di Reina e li trasforma in fatti”
Reina, Andujar e tutta l’allegra compagnia.
Ritiro forzato, Napule è che abbandona l’ingresso in campo, silenzio stampa e scaramanzia.
Riti wodoo e preghiere nelle diverse lingue dei giocatori azzurri.
Tutto o niente, verità o bugia.
Poco importa se in campo si gioca insieme, si lotta insieme e si vince.
La partita contro la Sampdoria è stata la ciliegina su una torta a mille strati.
Alcuni non digeriti, altri avvelenati, altri meravigliosi e mai dimenticati.
Ma si ha fame ancora e non è finita.
Raul Albiol apre le marcature, Henrique con un assist al bacio le chiude, per il gol di Muriel.
La palla in rete per sei volte grazie agli azzurri. Ottima ed eccellente prestazione.
Gabbiadini non perdona o forse Viviano gli regala un pacco dono solo da scartare? Il pareggio è sacrosanto in proporzione al dominio del campo.
Ancora Napoli, instancabile ed affamato. Ancora Higuaìn che dribbla, stoppa, serve assist ed incanta.
Il raddoppio è legittimo, il terzo gol la giusta ricompensa a chi voleva esserci nonostante tutto.
Il gol di Lorenzo Insigne, da spezzare il fiato.
Precisione, freddezza e controllo per uno scugnizzo che si gode il suo stadio, la sua gente e questo immenso amore condiviso.
Lacrime di liberazione, di gioia e di plausibile comprensione. Quattro mesi senza di lui e prestazione dopo prestazione sigla un eurogol per la sua gente, per se stesso e chi credeva in lui.
Integralista Rafa Benitez, 4-2-3-1 ad oltranza. Sarà stato davvero cosi anche contro la Sampdoria?
Eppure Elisa non ne è convinta: “Gabbiadini al posto di Hamsik ed in campo un 4-2-4 . Ed anche se non sono un’estimatrice di Benitez, non appoggio la candidatura di Mihajlovic. Klopp tutta la vita”.
Hamsik, entra e con esperienza si guadagna un rigore.
Terry non ha dubbi: “L’avrei lasciato tirare a lui. I calciatori decidono i rigoristi. Higuain avrebbe potuto lasciare il posto a Marek. Il Capitano avrebbe segnato, cosa che quasi non stava per riuscire a lui e saremmo stati doppiamente felici”.
Capitolo archiviato, Roma e Lazio sono ad un passo.
Empoli e Milan vicine e facilmente gestibili.
Il passato è passato, nessun rimpianto e lucidità estrema.
In corsa sognando Varsavia e guerrieri per lo sprint finale.
I cavalli di razza si vedono sulla lunga distanza. Tocca a noi vincere la corsa.
di Anna Ciccarelli
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I commenti migliori della settimana saranno pubblicati nell’articolo che uscirà la settimana successiva. Perché noi donne passiamo con disinvoltura dal tacco 12 ai 12 tacchetti… voi uomini sapreste fare il contrario?
