Zavanella: “Il San Paolo come un’agorà senza pista d’atletica. Stadio sarà vissuto dalla città”

Intervistato da Il Mattino, Gino Zavanella, esperto nella progettazione di impianti sportivi, ha parlato del futuro dello stadio San Paolo:

Lo Juventus Stadium rientra le sue idee. Intende adottare quel modello?

“L’idea  quella di proporre uno stadio che non venga adoperato unicamente il giorno della partita. Offriremo un servizio al quartiere di Fuorigrotta. Non deve nascere dalla mia matita o dalla mente di qualcun’altro, bensì dalle esigenza cittadine. Al momento immaginiamo la struttura come una grande agorà, volta a guardare alle esigenze di chi ne usufruirà”

De Laurentiis è solito dire sempre la sua. Come va la collaborazione?

“Voi a Napoli avete due vulcani: il Vesuvio e De Laurentiis”

Basteranno due anni per il nuovo impianto?

“Al momento è difficile dirlo. Mancano ancora dei tasselli, come ad esempio i finanziamenti. Il presidente farà di certo un grande sforzo, ma occorre tener presente che negli anni il San Paolo è stato molto trascurato. Non vi si fanno lavori dal lontano 1990. Al momento impianti elettrici, idrici e servizi sono la priorità. Serviranno molti quattrini per renderlo poi interessante”

Un esempio di rifunzionalizzazione degli spazi

“Il museo della squadra deve essere un luogo interattivo. Allo Juventus stadium è così e ha molto successo. Si può mai immaginare ancora un museo dove si mettono nelle teche gli scarpini di Maradona o la maglietta di Giordano? Lo stadio va vissuto”

E’ viva l’opzione di una pista d’atletica eliminata?

“La risposta è semplice. Alla gente piace andare in uno stadio dove si è vicini ai giocatori, e se non lavorassi nella prospettiva di ciò che piace alla gente, starei sbagliando lavoro”