a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
A metà tra bidone, fenomeno, incompreso e Benjamin Button. Non è mica facile vivere la vita di Edu Vargas.
Uno che in pochi anni è passato da astro nascente del calcio sudamericano ad affare per chi lo vende.
Lontani sono i tempi di Edu che arriva secondo nella classifica del Pallone d’Oro sudamericano alle spalle di un giovanissimo Neymar, lontani anche quelli in cui arriva a Napoli con tanto di bagno di folla all’aeroporto per un acquisto che avrebbe dovuto far vibrare i cuori.
E invece l’unica cosa che vibra è il portafogli delle casse del Napoli, che si alleggerisce e non ci guadagna niente in cambio.
Partenza e convivenza difficile con Mazzarri: tre anni, tre prestiti e tre gol in totale, tutti nella stessa gara di Europa League contro l’Aik Solna.
Lascia l’azzurro solo in prestito: prima il ritorno in Sudamerica al Gremio, poi i prestiti al Valencia e al QPR. Non convince in Spagna tanto da portare il Valencia a confermarlo, per non parlare della stagione in Premier, con sole tre reti segnate.
E allora perché ancora parlare di un calciatore così deludente da questa parte dell’oceano?
Perché l’Edu Vargas dei club si trasforma immediatamente quando mette addosso la camiseta della nazionale cilena: punto fermo (fermissimo) della Roja oggi allenata da Sampaoli, accanto a campioni ben più affermati del calibro di Sanchez, suo partner d’attacco, Valdivia e Vidal.
Vargas ha collezionato fino ad ora 22 gol in 46 presenze col Cile (6° assoluto della speciale classifica), trascinando i suoi anche in questa Copa America: 4 reti in 5 partite, due di queste ieri notte nella semifinale col Perù per portare i suoi all’ultima gara e far avanzare il sogno di un intero Paese.
Le prestazioni con la Roja rilanciano il suo nome anche in Europa: il Napoli dovrà scegliere cosa fare del suo futuro.
Sottoporlo all’attenta analisi tecnica del nuovo mister Sarri oppure approfittare del momento e della nuova valutazione per inserirlo in qualche trattativa e guadagnarci almeno la cifra spesa nel 2012?
Solo l’estate ci darà le risposte che aspettiamo.
Nel frattempo Edu lascia a casa la malinconia e ritrova in patria la qualità mai mostrata. Per ergersi ad eroe nazionale e prendersi una rivincita su tutto il continente.
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