a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Un pomeriggio in Toscana, nel segno del due. No, non quello in schedina, purtroppo, perché dall’Empoli-Napoli in programma viene fuori soltanto un X che pesa quanto un macigno. Ma quello in campo, che caratterizza il match e restituisce alla critica un Napoli che non sa più vincere e neanche divertire.
La partita, per una volta, non comincia al fischio dell’arbitro, ma un bel po’ di ore prima, nella sala stampa di Castel Volturno.
Sarri presenta ai media la sfida dell’indomani contro quella che è la sua ex squadra e, nel sottolineare le qualità degli avversari, si espone ad un commento che sorprende quasi tutti i presenti: “Saponara è un fuoriclasse, uno che alla fine di quest’anno nessuna squadra italiana potrà permettersi”.
Ecco, dev’essere cominciata lì Empoli-Napoli, col ragazzo del ’91 in forza ai toscani che s’era attrezzato per ringraziare e confermare il tecnico che in B l’aveva lanciato agli occhi del grande pubblico, l’aveva fatto arrivare al Milan e dai rossoneri l’ha ripreso per rivitalizzarlo ancora.
Bastano due minuti, una dormita difensiva colossale, e il gioco è fatto: Saponara va dentro liscio come l’olio e sigla il vantaggio.
Le due facce del Napoli vengono fuori a più riprese tra il primo e il secondo tempo.
Il pari di Insigne, infatti, limita solo i danni: Saponara s’inventa ancora una giocata da cineteca seminando il panico in area e, con tanto di aiuto di braccio, serve a Pucciarelli il raddoppio da spingere solo in rete.
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