a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
Come il primo amore o il primo giorno di scuola. Maurizio Sarri è atteso oggi alla sua “prima volta”.
Quella in Europa, s’intende. Il tecnico azzurro potrà, a 56 anni, fare il suo esordio in Europa League, la seconda competizione più importante d’Europa.
Un debutto importante, che sicuramente il tecnico non scorderà: innanzitutto perché lo farà seduto sulla panchina del Napoli, una squadra lo scorso anno arrivata in semifinale e che si presenta ai nastri di partenza con i gradi di favorita, poi perché nella carriera di un allenatore è sempre importante varcare i confini nazionale.
DAL DNIPRO AL BRUGGE – Al San Paolo tornano le notti europee, quelle che tanto hanno fatto bene e allo stesso modo hanno fatto male la scorsa stagione.
PARTITA PER PARTITA – Ma come verrà affrontata quest’anno la competizione europea?
Gli azzurri vengono dal biennio Benitez, un allenatore che ha sempre puntato forte sulle coppe internazionali e che anche a queste latitudini stava per lasciarci il ricordino felice.
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