a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
A mente fredda. Ma neanche tanto, stavolta. Perché di tempo ora ce n’è davvero poco. Due giorni, o forse poco più. Sono quelli che vanno dalla Lazio al Carpi, ennesima tappa di una corsa in salita per il Napoli di Sarri. Una squadra che negli ultimi due incontri ha pero mostrato la faccia più bella: quella dei gol, della gioia, della felicità.
Anche ieri sera con la Lazio dopo la parentesi europea. Il Napoli ha preso per mano l’avversario e l’ha sbattuto fuori di casa: nessuna possibilità per una Lazio in bambola e continuamente in balia degli azzurri.
Sin dal primo minuto, sin dal primo tocco, sin dal primo gol, quello di Gonzalo Higuain che rifinisce con un tiro chirurgico una giocata pazzesca. Hoedt sembra il palo, il Pipita fa la ballerina e il Night Club azzurro è quasi al completo.
VENDETTA È SERVITA – Il primo vantaggio in realtà ha già chiuso il match, perché che il raddoppio di Allan potesse arrivare a breve tutti i presenti lo immaginavano. Basta un pizzico di precisione e il magistrale senso di inserimento del brasiliano per completare il quadro. A ricamare per lui era stato Insigne, lo stesso Insigne che in avvio di ripresa sa mettersi in proprio e approfittare dell’errore di Higuain per una gioia personale.
Lo show napoletano va avanti nella completa indifferenza avversaria: la squadra di Pioli non oppone resistenza, e quando a mezz’ora dalla fine Higuain corre per 40 metri siglando il poker, quel 4-0 non sorprende nessuno.
Troppa differenza tra le due squadre, troppo storta la serata biancoceleste, troppa qualità in avanti per i padroni di casa. E, in più, una vendetta sportiva che questa squadra aspettava da mesi, da quella serata di maggio che cancellò le speranze Champions napoletane e mise fine alla storia d’amore tra il Napoli e Benitez.
I 10 GOL E LA JUVE – Sorprende, piuttosto, la improvvisa vena prolifica del Napoli: Gabbiadini sigla il pokerissimo a dieci minuti dal termine, portando a compimento la seconda manita in 4 giorni. Il conto è allucinante: tra giovedi e domenica dieci gol segnati, e soprattutto zero subiti. Un dato monstre non tanto per il conto dei fatti, quanto dei non incassati.
Un dato che resta vivo anche nella testa di un Sarri protagonista assoluto nell’ultimo scorcio di settimana.
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