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Altro giro, altra goleada: il Napoli delle riserve passeggia contro il Midtjylland

Mirko Valdifiori e Christian Maggio (Getty Images)

 

Quattro partite, quattro vittorie. 16 gol fatti, uno subito. 12 punti tondi tondi e l’aritmetica che sentenzia: Napoli qualificato ai sedicesimi. Numeri europei incredibili quelli degli azzurri, che hanno archiviato la pratica senza problemi né difficoltà. Chiudere il discorso già da stasera non era importante, di più, per un aspetto in particolare: le prossime due gare di Europa League, contro Brugge prima e Legia poi, si giocheranno a ridosso delle sfide contro Inter e Roma. Con i sedicesimi in tasca, Sarri e i suoi potranno preparare gli impegni europei con tranquillità e senza troppe pressioni, così da concentrare tutte le forze, fisiche e psichiche, sul campionato, almeno fino a fine dicembre.

 

Sarri chiama, le riserve rispondono: il Napoli 2.0 tuona

Lo aveva anticipato Sarri in conferenza che ci sarebbero stati dei cambi, ed è stato di parola. Un turn over massiccio sì, ma senza intaccare la solida fisionomia della squadra. Pepe Reina, Kalidou Koulibaly, Marek Hamsik, Lorenzo Insigne: quattro delle undici colonne portanti dal primo minuto, poi Maggio, Chiriches, Strinic, Valdifiori, David Lopez, El Kaddouri, Gabbiadini. Sarri attendeva un segnale da ognuno di loro: il segnale è arrivato, forte e chiaro soprattutto da Maggio, El Kaddouri e Gabbiadini, che hanno scalfito il proprio nome sul tabellone alla voce marcatori. Prestazione di ottimo livello anche per gli altri: ovvie difficoltà di tenuta atletica per Strinic, che al 69′ ha dovuto far spazio ad Hysaj. E’ stata l’occasione migliore per vedere all’opera l’ex Dnipro, in una partita che non ha mai richiesto un asfissiante lavoro tattico.

 

Chiriches e Valdifiori, il muro ed il metronomo

Entrambi sono arrivati a Napoli in estate con la certezza di poter giocare un ruolo da protagonista. E invece non è andata così per Chiriches e Valdifiori. L’importante crescita di Koulibaly e Albiol da una parte, quella esponenziale di Jorginho dall’altra, hanno cambiato gli iniziali piani di Sarri e i due nuovi arrivati non hanno potuto fare altro che accomodarsi in panchina. Il rumeno, quando chiamato in causa, ha sempre dato grande prova di qualità e personalità soprattutto. Lo stesso non si può dire del regista, che pian piano comincia ad assorbire l’enorme divario ambientale che passa fra Empoli e Napoli. Anche quest’ultimo, infatti, che in Europa League ha sempre avuto spazio (tolta la prima giornata con il Club Brugge), è apparso stasera più calmo e razionale nelle giocate e nella gestione della palla. Insomma, se Sarri cercava risposte, possiamo dire che le ha ottenute. Eccome se le ha ottenute…

 

plr

 

Pasquale La Ragione

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