Da Benitez a Sarri: l’indispensabile è sempre lui. Non ci ha messo molto l’ex tecnico dell’Empoli a capire l’importanza di José Maria Callejon. Nel pre-campionato e nelle prime uscite stagionali, ha provato a farlo vestire i panni della seconda punta, ma senza risultati. L’abito gli andava troppo stretto e Sarri lo ha capito in tempi brevissimi, per fortuna. Dal 4-3-1-2 al 4-3-3, la prima volta contro il Club Brugge: Callejon, proprio da quella partita (in cui, tra l’altro, segnò una doppietta), non ha più lasciato il campo.
Lo conosciamo, perché con Rafa Benitez è stato semplicemente perfetto nella posizione di esterno destro. Corsa e concretezza le sue migliori armi. Con Sarri corre ancora, forse anche di più, ma non è più concreto. Se prima il suo diagonale era una sentenza inappellabile, ora ha perso la consueta efficacia. Non segna più. Anche ieri, contro il Bologna, ha avuto sul destro la possibilità di incrociare, indisturbato, come gli è capitato di fare altre millemila volte: fuori, anche grazie ad una grande parata del solito Antonio Mirante.
Cosa è successo a Calleti? Tatticamente indispensabile, ma non segna e non incide come dovrebbe. Contro il Bologna non è stato nemmeno fortunato, ma è fin troppo riduttivo incolpare il fato. Mancanza di lucidità? Probabile, ma allora cosa è cambiato rispetto ai due anni precedenti?
di Pasquale La Ragione (twitter: @pasqlaragione)
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