Come per magia il Napoli di Sarri pare, per i propri tifosi, essere tornato a essere ‘da scudetto e Champions’. Non era difficile ascoltare le voci di tifosi frustrati dalla sconfitta di Bologna e dal pari contro la Roma. In Europa League si è trattato per molti di una vittoria inutile e scontata, così come in Coppa Italia, che diventerà interessante soltanto in caso di finale o di eliminazione prematura.
In molti hanno usato la seguente frase sulle radio locali: “Non credo più allo scudetto, e neanche alla Champions”. Il Napoli era in calo per molti, e forse lo è stato per il tempo di una partita. Un calo fisiologico come si suol dire, che ha portato gli azzurri a perdere il primo posto, ritrovandosi a quattro punti dall’Inter.
Con la vittoria sull’Atalanta gli azzurri si erano assicurati nel pomeriggio della scorsa domenica un Natale quantomeno alla stessa distanza dalla capolista. Ciò però non poteva bastare, e così ecco il solito piagnisteo partenopeo. Ci tengo a precisare che il riferimento non va alla massa di tifosi azzurri, bensì a quell’ampia fetta di ‘criticoni professionisti’, soliti dire il peggio costantemente sul Napoli, per poi concludere la propria frase con un inciso ormai noto: “Spero di sbagliarmi. Sempre forza Napoli”.
Le cose non funzionano così. La squadra andrebbe sostenuta sempre, figurarsi in un momento roseo come questo. Ovvio chiedersi cosa sarebbe successo se la Lazio non avesse realizzato ‘l’impresa’ contro i nerazzurri. Allo stato attuale la distanza è di un solo punto, il che di certo rende il campionato più combattivo e affascinante. Va detto però che nulla sarebbe cambiato in caso i punti fossero stati 4. Nell’arco di una stagione si tratta di un vantaggio effimero, ma avrebbe consentito a molti di dimenticare rapidamente la bella vittoria in casa dell’Atalanta.
Di certo avremmo trascorso un Natale più amaro, immersi nelle critiche, nelle polemiche e soprattutto negli appelli disperati e spesso volgari al presidente in vista del mercato Napoli di gennaio. La squadra deve però necessariamente fare una corsa su se stesso, ambendo al massimo possibile in ogni competizione. E’ sempre più difficile però per la squadra restare immune agli effetti di questa schizofrenia dilagante.
Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)
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