Dal giorno del burrascoso addio alla maglia del Napoli, Fabio Quagliarella ha più volte ribadito la volontà di raccontare la sua versione dei fatti, i motivi che lo spinsero ad accettare la Juventus, acerrima nemica sportiva degli azzurri. L’attaccante, ora al Torino, ha provato a chiarire le sue ragioni ad Ernesto Anastasio del Tribunale di Torre Annunziata, durante il processo sul presunto stalking subito dal poliziotto della Postale di Napoli, Raffaele Piccolo. “Fu De Laurentiis a mandarmi via per alcune lettere che parlavano di festini a Napoli a suon di droga con la camorra. Mi chiamava sempre a causa di calunnie spedite al centro di allenamento nel 2010. Mi disse di andare a vivere in albergo per non restare ancora a Castellammare e stare più tranquillo. Poi non mi parlò più. Mi sono sentito veramente male. Dopo quelle lettere, lasciai la città. Quando arrivai alla Juventus, mi continuavano a dire che avrebbero picchiato la mia famiglia per aver lasciato Napoli”.
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