a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
NAPOLI – Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, allora il Napoli deve aver imparato la lezione. Cinque mesi sembrano abbastanza per raffreddare gli entusiasmi avversari e guardare con rinnovato entusiasmo alla propria stagione. È andata così, con gli azzurri che avevano ancora negli occhi la gara dell’andata, quel 2-1 in rimonta in casa del Sassuolo che spense qualsiasi sorriso già alla prima giornata. E giù con critiche e ripensamenti, con occhiatacce e un po’ di paura. Sarri parlò di squadra ancora in fase di allestimento e il tempo, da galantuomo qual è, gli ha dato ragione. Ad un girone di distanza, il Napoli guarda tutti dall’alto in basso, sorride e canta sotto la curva, si fa spingere da un San Paolo finalmente dodicesimo uomo ad ogni uscita e ribalta il match col Sassuolo stravolgendo il canovaccio tattico di una gara che è stata come quella dell’andata, ma al contrario.
VENTI SU VENTI – Si, perché se all’andata era stato il Napoli a passare in vantaggio e poi a farsi rimontare, stavolta gli dei del pallone – che la sanno sempre lunga – hanno in mente un’altra serata. Dopo soli tre giri di lancette gli azzurri sono già in svantaggio, visto che Sansone semina il panico e si fa atterrare in area guadagnandosi il terzo rigore contro gli azzurri della stagione. Già Sampdoria e Torino, sempre a Fuorigrotta, avevano bucato Reina dagli undici metri; lo ha fatto anche Falcinelli, con un sinistro secco che metteva la gara in evidente discesa per i suoi.
Il Napoli visto nella prima parte di gara era lontano parente di quello bello e scoppiettante di Frosinone che aveva saputo con autorità prendersi la vetta; gli azzurri sono timidi ed impacciati, come fossero impreparati a fronteggiare un Sassuolo messo in campo egregiamente da Di Francesco. Poi, ovviamente, il campo dice sempre la verità, e ieri sera ha detto che se c’è un fuoriclasse in questo campionato il suo nome è Gonzalo Higuain; il Pipita segna mandando alle stelle i tifosi presenti, prima trasformando il gol della rimonta, poi, in pieno recupero, quello della tranquillità. Non c’è neanche tempo di festeggiare perchè sul 3-1 l’arbitro manda subito tutti negli spogliatoi e la festa per la realizzazione si trasforma nella festa per il primato.
IL SOGNO DEL SAN PAOLO – A riportare la gara sui binari dell’equilibrio, però, ci aveva pensato il primo gol in campionato di Josè Callejón; lo spagnolo si è finalmente preso la scena quando prima del 20° minuto aveva beffato la difesa avversaria anticipando tutti di testa da vero bomber di razza. Una esultanza particolare per l’ex Real, come a spogliarsi di un peso che lo tartassava in Italia e non in Europa, visto il suo tabellino stagionale.
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