Oggi come allora

 

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Era il 3 novembre di 31 anni fa.

Un uomo per pochi.

Il Dio del calcio per i napoletani e per gli amanti di questo sport.

In area di rigore, su punizione, sigla una rete che resterà nella storia.

Di acqua sotto ai ponti ne è passata tanta.

Di reti come quella, ahimè nessuna.

Oggi, come allora, Napoli ed i napoletani sognano.

Perchè parlarne aiuta ad alleggerire l’atmosfera da finale di Champions League.

Perchè tacere è un atto scaramantico dovuto.

Il Napoli vola, vola sulle ali del bel calcio e dell’unione che aleggia in campo e sugli spalti.

La partita contro il Carpi, ricordo da non cancellare.

Il rigore netto, negato.

Il gol annullato ed un arbitraggio osceno.

Farne tesoro ed alzare la testa ed anche la cresta se serve.

Dai piedi di Maradona e prima ancora di Savoldi, attraverso Vinicio e Pal e Fierr Bruscolotti.

Alle magie di Edinson Cavani e Lavazzi nel tridente con Hamsik fino alla napoletanità di Insigne a braccetto con Higuaìn e Callejon.

Juventus vs Napoli non racchiude nulla oltre l’ovvio.

La zebra incolore, insegue il leone che non smette di ruggire.

Che sia una notte di calcio, laddove il calcio è stato messo a tacere.

Le trasferte vietate, da entrambe le parti, inaridiscono il senso di uno sport che vive di passione.

Nella fredda Torino, i cuori azzurri non potranno spingere i loro campioni.

Ma se è vero che l’amore si misura e si vive incondizionatamente, teste dritte e tappi nelle orecchie.

Nella testa un unico obiettivo ed un coro che ci terrà vicini, nonostante il vuoto che certi leggi, impongono.

Che sia la notte che celebra l’amore.

Questo amore che ha unito squadra e tifoseria.

Questo amore che non cede e non ha timori … e poi diciamola tutta!

Nun succer ….

 

di Anna Ciccarelli

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