Quella di sabato sera contro il Chievo, per il Napoli di mister Sarri, è stata una bella vittoria e un’ottima prova di forza.
Purtroppo non era iniziato tutto cosi bene, a pochi minuti dal fischio d’inizio infatti, causa errore di Chiriches, i gialloblù hanno insaccato la prima rete costringendo cosi gli azzurri ad inseguire. Il difensore centrale rumeno dopo un retropassaggio ha tentato il dribbling su Rigoni, centrocampista scaligero, che non ha abboccato alla finta e gli ha strappato via il pallone, uno contro uno con il portiere e momentaneo vantaggio. Un errore che sarebbe potuto capitare a chiunque date le leggi del calcio moderno che impongono il dover giocare palla a terra e cercare sempre i compagni anche in situazioni complicate, lo stesso Sarri in conferenza stampa si è assunto parte delle responsabilità: “In allenamento non faccio mai rinviare il pallone ai miei difensori, devono sempre cercare di giocarlo. Mi sento in parte responsabile per l’errore. Durante le partitelle se rinviano do rigore contro“. Poche parole che riassumono tutta la filosofia di gioco del tecnico di Figline Valdarno, perché non importa se sei un allenatore straniero stra premiato o un tecnico alle prime armi, la prima regola è che la palla va sempre giocata. Buttarla via regalandola agli avversari è sinonimo di insicurezza.
Una volta però non era cosi: anni addietro appena la palla raggiungeva le parti della difesa veniva spazzata via, senza pensarci troppi; più si giocava lontani dalla propria difesa meglio era.
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