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“La Giovine Italia” di Conte convince: Insigne e Bernardeschi sugli scudi

Insigne (© GettyImages)

 

Questa Italia è pronta per Euro 2016? Sì, eccome se lo è. Almeno da quanto visto ieri sera contro la Spagna bi-campione d’Europa, soprattutto nel secondo tempo, quando a fare la differenza è stato il talentuoso attaccante del Napoli, Lorenzo Insigne. Accantonate le divergenze con Conte, ‘il Magnifico’ si candida per un posto all’Europeo. Le ‘furie rosse’ sono state tutt’altro che irresistibili, c’è da dirlo, ma i ragazzi di Conte hanno saputo proporre un gioco sempre veloce e aggressivo che non ha permesso ai palleggiatori iberici di prendere in mano la partita. Splendide nella prima frazione di gara le scorribande sull’out di destra di Candreva e Florenzi, con Darmian sempre bravo a difendere sui ribaltamenti di fronte: la sensazione è che l’ex difensore del Torino sia migliorato non poco in quest’anno di apprendistato con la maglia del Manchester United. Non sono mancate però le criticità in una partita comunque piuttosto gradevole nell’arco dei novanta minuti. L’attacco è ancora da calibrare: la coppia Pellè-Eder (titolari?) non ha dato spettacolo, mentre i giovani (Insigne, Bernardeschi e Zaza) hanno letteralmente incendiato il match nel finale di gara.

CON EDER E PELLÈ L’ITALIA SPARA A SALVE

Contro la granitica difesa spagnola, composta da due assoluti campioni come Piquè e Sergio Ramos, nei primi 45 minuti di gioco Pellè ed Eder non hanno avuto certo vita facile. Sono state praticamente zero le occasioni da gol create dalla coppia, incapace di trovare la giusta profondità per far male a De Gea. Tutti i maggiori pericoli sono arrivati dal piede destro di Antonio Candreva, esterno della Lazio come sempre inesauribile. Prima una serie di cross, poi almeno un paio di conclusioni hanno messo in grosse difficoltà il portiere spagnolo, comunque abilissimo a disinnescare in corner. Bene anche l’altra fascia, quella sinistra, occupata dal tuttofare Giaccherini (in passato finito anche in orbita Napoli), uomo simbolo dell’Italia di Conte tutta corsa e sacrificio. È mancato però l’ultimo spunto, la scintilla di talento che permette di concludere una buona impostazione di gioco, costruita dall’esperienza di Thiago Motta e Parolo in mezzo al campo. La sensazione è che nonostante i buoni numeri in campionato, all’Italia serva altro in attacco oltre Eder e Pellè per puntare a giocarsela davvero all’Europeo. E forse è la stessa percezione avuta da Conte, che nella ripresa ha cambiato radicalmente il volto della sua squadra, inserendo Insigne con il quale ha chiarito il malinteso di qualche mese fa.

Insigne e Bernardeschi, i giovani volano

Sarà stato strano per Insigne subentrare a partita in corso, visto che in campionato di solito è Mertens a prendere il suo posto. Dal sesto minuto del secondo tempo è andato in scena il lungo monologo di Lorenzo ‘Il Magnifico’, che ha messo il turbo all’attacco italiano intendendosi a meraviglia anche con Bernardeschi e Zaza, con cui ha formato il nuovo tridente azzurro. Prima un tiro dal limite che ha messo in difficoltà De Gea, poi un ottimo suggerimento per Florenzi e infine il gol. Insigne, come un sapiente direttore d’orchestra, ha imposto con i suoi scarpini un ritmo incalzante che ha presto coinvolto tutta la squadra. A fare la differenza, insieme a lui, Bernardeschi: in occasione del gol dell’attaccante del Napoli è stato lui a mettere in moto l’azione, poi conclusa con una splendida spaccata in scivolata del folletto napoletano al 23′ del secondo tempo. Insigne ha provato anche a far venire giù la Dacia Arena di Udine con un pallonetto all’incrocio dei pali che si è infranto solo su un miracolo di De Gea. Dopo la super prestazione di ieri difficile non dare fiducia ai giovani della rosa, in grado di insegnare calcio ai campioni d’Europa per un intero tempo di gioco. E difficile anche pensare ora a una non convocazione di Insigne e Bernardeschi al prossimo Europeo, dove l’Italia potrebbe giocarsela proprio puntando sulla spregiudicata incoscienza dei più giovani, in attacco così come a centrocampo. Sì, perchè anche se per pochi minuti nel finale, ha fatto il suo esordio in azzurro anche l’altro napoletano classe ’91, Jorginho, mettendo in campo carattere, grinta e qualità. Esaudito uno dei desideri del centrocampista azzurro, in attesa di giocarsi lo scudetto con il suo Napoli. Insomma, scimmiottando il titolo del famoso film dei fratelli Cohen, questa Italia ‘Non è una Nazionale per vecchi’.

Non sarà certamente semplice, soprattutto qualora Insigne dovesse continuare a questi livelli, respingere l’assalto dei grandi club. Come confermato dall’agente del numero 24 del Napoli, già diversi top club europei sono alla finestra, in attesa della prossima sessione di calciomercato.

 

di Vincenzo Matino (Twitter: @vincenzomatino)

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