La sconfitta amara di Udine è ancora al centro delle discussioni dei tifosi del Napoli. Inspiegabile il calo degli azzurri, preoccupazione per le sorti della squadra soprattutto in attesa del verdetto su Gonzalo Higuain. Anche i nostri lettori stanno analizzando la debacle al Dacia Stadium e tra i tanti abbiamo deciso di proporre per la nostra rubrica ‘Ditelo Voi’, il racconto di Mario Zannella presente ieri in tribuna per assistere alle sorti del suo Napoli. “Domenica ero a Udine, allo stadio. Risiedo in Veneto quindi mi sono ritrovato con alcuni amici in tribuna e c’erano anche tifosi dell’Udinese. Inizia la partita ed il primo contatto tra Zapata e Koulibaly lascia tutti un pò straniti, ci sembrava fallo del difensore napoletano e così iniziamo a commentarela partita con i tifosi avversari in maniera molto pacata e abbastanza competente”.
ARBITRAGGIO DISCUTIBILE – Al termine del match il confronto tra le due tifoserie mette d’accordo tutti, l’arbitro ha pesantemente influenzato il corso della partita “Finita la partita i tifosi avversari hanno detto l’Udinese ha meritato la vittoria perché la partita era stata preparata bene, ma hanno avuto da ridire anche loro sull’arbitraggio. Tutti hanno sostenuto che Irrati ha pesantemente influenzato il corso della partita sin dalla prima ammonizione per protesta di Higuain, causata da una chiamata errata. Inspiegabile l’ammonizione per simulazione di Mertens, altrettanto inventata la seconda per Higuain. I rigori sembravano netti, soprattutto il primo ma forse anche l’Udinese avrebbe dovuto giocare in dieci”.
“SI AUGURAVANO UNO SCUDETTO AZZURRO” – L’unica piccola soddisfazione di giornata sono state le parole dei tifosi friulani che hanno elogiato il gioco degli azzurri “Ci hanno salutato dicendo che anche la Juventus era stata agevolata dalla condotta arbitrale e che il Napoli esprime il miglior calcio in Italia. Nonostante i cori in curva “odio napoli” e “noi non siamo napoletani”, tutti si auguravano uno scudetto partenopeo, peccato”. (nonostante i cori in curva “odio napoli” e “noi non siamo napoletani”)
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