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Tanta la tensione nella giornata di ieri. In campo Napoli e Verona, col ricordo, per gli azzurri, della sconfitta di Udine. Sarri, Mertens, Koulibaly e Higuain squalificati. Un macigno sulle spalle e tanto nervosismo, come evidenziato da Albiol. Un esame complicato e sfiancante per Gabbiadini, che di testa in carriera ne ha superanti tanti. Non è cosa facile sostituire il capocannoniere della serie A, in stato di grazia, dinanzi a un pubblico in festa e voglioso dei tre punti per sognare ancora e blindare la Champions League di cui si ha tanta voglia da queste parti.
Lui ce l’ha fatta. Ha segnato e creato tanto, scontrandosi con un ottimo Gollini (che segue la tradizione dei portieri miracolosi contro gli azzurri). Al fischio d’inizio però non dev’essere stato facile. La pressione era tanta sulle spalle e di questo dev’essersi accorto Jorginho che, da vero leader silenzioso, si è avvicinato a lui, abbracciandolo in maniera calorosa. Un gesto che vale più di mille parole. Manolo fa parte del gruppo azzurro di Sarri, pur giocando meno e chi sa, forse quella stretta ha fatto la differenza.
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