Si torna al San Paolo e si torna per starci bene. Il Napoli deve ricominciare da casa sua, da quelle quattro mura di Fuorigrotta che, in questa stagione, mai nessuno ha violato. Non è capitato a tutti: solo gli azzurri ed il Borussia Dortmund, in Germania, sono riusciti in questa particolare statistica quest’anno e i numeri dovranno essere scudo della squadra di Sarri, proiettata al mantenimento del secondo posto. Per farlo, per avvicinare la Champions e soprattutto per rialzarsi dopo la debacle meneghina, battere il Bologna sarà d’obbligo, mantenendo così invariata la distanza dalla Roma che insegue e presentandosi anche al massimo delle possibilità a quella che sarà probabilmente la sfida dell’anno, la trasferta del prossimo lunedì proprio in casa dei giallorossi.
Ma della gara dell’Olimpico ci sarà tempo per parlarne. Il Napoli stasera ritroverà un pezzetto del suo passato e vorrà anche riscattarsi di quanto successe all’andata. I rossoblu, infatti, all’alba di dicembre, spezzarono i sogni di gloria napoletani e di un Napoli che qualche giorno prima aveva conosciuto la testa della classifica dopo aver battuto al San Paolo proprio l’Inter, infliggendo ad Higuain e compagni una sonora sconfitta in quella che fu probabilmente la peggiore gara del girone d’andata. Proprio l’argentino ex Real Madrid cercò di riaprirla in extremis, con una doppietta che però servì solo a muovere le statistiche della sua poi trionfale stagione. Non ci sarà stavolta, Gonzalo, ma sta già scaldando i motori per rientrare al prossimo turno, dopo la squalifica. Per la terza volta di fila il Napoli dovrà fare a meno di lui, ma, a differenza della gara con l’Inter persa l’ultimo sabato, almeno stavolta avrà dalla sua un San Paolo si urgente non pieno del tutto per il turno serale infrasettimanale.
Per farlo, Sarri si affiderà alle sue certezze. Ma la squadra vista a Milano quante certezze ha? Una: il Napoli è in calo, in calo continuo da febbraio ad oggi. Due mesi con pochi alti e molti bassi, con le ultime cinque trasferte che hanno segnato gli attuali 9 punti di distacco dalla squadra di Allegri capolista. Agli azzurri resta dunque il San Paolo, bottino invidiato ed invidiabile, e quel dodicesimo uomo che, a questo punto è con sole cinque gare alla fine, può certamente fare la differenza.
In campo si rivedrà ancora Gabbiadini, eccellente contro il Verona, assolutamente in ombra contro l’Inter, così come il capitano Hamsik, di certo non brillantissimo a San Siro qualche giorno fa; a loro il Napoli si affida, così come ad un gruppo di ragazzi che, sopperendo alla mancanza del leader Higuain, dovrà anche dimostrare di essere all’altezza della situazione.
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a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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