NAPOLI – Sono passati trent’anni dall’ultima volta di una vittoria così ampia. Era il 1987 e quella volta il Napoli prese a pallonate il Pescara. Molti di quelli presenti allo stadio ieri sera c’erano già; tanti altri, invece, ancora no.
6-0, punteggio tennistico più che calcistico, che il Napoli aveva anticipato qualche volta (6-1), ma mai in realtà così nettamente. Game, set, match. Tutto in una notte, anzi in 90 minuti che ridanno alla squadra azzurra ampio respiro, gittata larga per rimettersi in marcia. La grande paura di sabato, solamente alleviata dal pari della Roma di domenica a Bergamo, aveva scosso fortemente l’identità della squadra napoletana. Tutti avevano cominciato a fare calcoli, preparare tabelle, analizzare il campionato; vincerle tutte in casa, sperare di farlo anche a Torino, e dare il massimo a Roma, questo il programma. E la partenza è stata rispettata. Col Bologna c’era un conto in sospeso, un intervallo che in realtà ci si portava dietro dallo scorso dicembre. Quella sconfitta al Dall’Ara costò al Napoli la vetta del campionato, ieri non avrebbe potuto costare anche il secondo posto.
Si è ripartiti, infatti, da lì. Dagli ultimi minuti di quell’alba di dicembre che vedeva un Napoli in netta ascesa rispetto alle altre contendenti dei piani alti. I rossoblu, in ogni caso, diedero il massimo e si ritrovarono avanti di tre gol. Il 3-2 finale fu solo mitigato dalla doppietta in una manciata di minuti di Gonzalo Higuain; ma il tempo rimanente era poco e quindi tutti a casa. Stavolta al San Paolo i ragazzi devono aver ricordato quel finale, ricambiando il favore.
Ma la serata non è ancora finita e il secondo tempo diventa territorio di conquista per l’altro panchinaro illustre. Come i Lakers degli anni ’80, anche Dries Mertens mette in atto il suo più personale showtime: ci mette mezz’ora, il belga, tra il 58′ e l’88’ per siglare una tripletta che resterà a lungo nella sua memoria.
Decide di mettersi in proprio in apertura di ripresa per calare il tris della serata, poi sfrutta una indecisione della difesa per superare ancora Mirante sfuggendo alla diretta marcatura. L’apotesi al San Paolo arriva a pochi secondi dal novantesimo, quando Mertens, appena fuori dall’area di rigore, lascia partire un destro da urlo che va a togliere le ragnatele dall’angolo o alto alla sinistra di un malcapitato Mirante. Pokerissimo. E San Paolo tutto in piedi per il ragazzo venuto dal Belgio, che ora si ricorderà all’anagrafe come ‘Tries’. Uno di quelli che certifica la qualità dei ricambi d’attacco e che, a questo punto, si candida anche per un posto a Roma, il prossimo lunedì.
Roma, appunto. Prima di chiudere la pratica Bologna c’è spazio anche per David Lòpez: lo spagnolo, da poco entrato in campo, scavalca Mirante al novantesimo e trova la prima gioia in campionato con la maglia azzurra.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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