Durante tutto il corso dell’anno Maurizio Sarri ha cercato di dare unità al suo gruppo, creando un numero di titolarissimi che riuscissero a giocare a memoria. L’ex Empoli ci è riuscito ma giocoforza bisogna, poi, rispondere alle esigenze e non è possibile fare orecchie da mercante dinanzi a chi scalcia e dimostra di essere pronto a battagliare per modificare l’andazzo delle gerarchie. E’ successo, ad esempio, a Dries Mertens. Mai una parola fuori posto, mai uno screzio ma il belga ha atteso il suo momento per far vedere al tecnico di cosa può essere capace e del contributo che può dare alla squadra. Sarri ha in qualche modo accettato la tacita sfida e lo ha mandato in campo contro il Bologna. Tre reti le sue che hanno reso impossibile ignorare l’eccellente stato di forma dell’attaccante. Così in occasione della sfida contro la Roma ancora una volta Mertens è stato inserito nell’11 titolare che ha calcato il verde dell’Olimpico. Potrebbe sembrare un normale dato, una coincidenza, ma non lo è. Secondo le statistiche, è la prima volta da quando Sarri è alla guida del Napoli che Insigne entra in partita dalla panchina. Una decisione inedita che da uno scossone alla linea seguita fino ad oggi.
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